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Lite per 1 euro del carrello della spesa: uomo sgozzato con un coccio di vetro rischia di morire

È accaduto fuori un supermercato di Anzio, in provincia di Roma, dove un 25enne ha aggredito un uomo di 33 anni che ha sferrato un fendente con un coccio di bottiglia provocandogli una ferita profondissima. Operato d’urgenza ha rischiato di morire e gli sono stati apposti cinquanta punti di sutura in ospedale.
A cura di Redazione Roma
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È stato operato d'urgenza un uomo di 33 anni aggredito da un 25enne nell'area di parcheggio antistante un supermercato a Anzio, comune del litorale Sud di Roma. Secondo quanto ricostruito finora l'alterco tra i due giovani uomini è avvenuto dopo che il più giovane aveva insistito per poter rimettere in ordine il carrello della spesa, così da poter recuperare la moneta da un euro inserita all'interno.

Il diverbio e poi l'aggressione

Una richiesta non accolta dal 33enne così da scatenare una discussione sfociata presto nella violenza del ragazzo di 25 anni che ha preso un coccio di bottiglia rotta ferendolo al collo dopo una violenta colluttazione. Immediatamente il personale del supermercato e i presenti hanno prestato soccorso all'uomo, tentando di tamponare il profondo taglio sul collo in attesa dell'arrivo dell'ambulanza.

La corsa in ospedale: la vittima suturata con 50 punti

Una ferita profondissima, tanto che il 33enne ha rischiato di morire dissanguato durante il trasporto in ospedale. Arrivato al pronto soccorso è stato operato d'urgenza e gli sono stati apposti cinquanta punti di sutura al collo e alla gola. Il 25enne di nazionalità nigeriana è stato rintracciato dalle forze dell'ordine e arrestato con l'accusa di tentato omicidio: stava tentando di allontanarsi dal luogo della tragedia quando è stato fermato dagli agenti di polizia accorsi sul luogo, le mani ancora insanguinate. Trasferito in carcere dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio. La vittima dell'aggressione è invece al momento fuori pericolo anche se rimane sotto osservazione e porterà per sempre i segni della ferita che gli è stata brutalmente inferta per un motivo tanto futile.

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