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Liste d’attesa, i cittadini del Lazio non conoscono i codici di priorità: cosa sono e come funzionano

Secondo un’indagine di Cittadinanzattiva un cittadino del Lazio su tre non conosce le tempistiche associate ai codici di priorità per la prenotazione delle visite e prestazioni sanitarie.
A cura di Enrico Tata
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Secondo i dati dell'associazione Cittadinanzattiva, almeno un cittadino del Lazio su tre non conosce le tempistiche associate ai codici di priorità per la prenotazione delle visite e prestazioni sanitarie.

I codici di priorità sulle ricette del medico

Sulla ricetta del medico, infatti, il codice U-Urgente significa che la visita richiesta dovrebbe essere proposta entro le 72 ore successive alla data della ricetta. Il codice B-Breve vuol dire che la visita o la prestazione deve essere programmata entro 10 giorni. Il codice D-Differibile significa che la prestazione deve essere programmata entro ii 30 giorni se si tratta di visita specialistica ed entro i 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. Il codice P-Programmabile vuol dire che la prestazione deve essere offerta entro 120 giorni.

Secondo Cittadinanzattiva soltanto un paziente su due, il 51,2 per cento, dichiara di aver ottenuto l'appuntamento richiesto nei temp previsti dall'impegnativa e nove cittadini su dieci ritengono che i tempi di attesa nel Lazio non siano compatibili con le proprie esigenze.

I dati sulla sanità del Lazio di Cittadinanzattiva

I cittadini, per il 37 per cento, ritengono che le tempistiche per la prenotazione di una visita siano peggiorate negli anni. Il 66 per cento degli intervistati afferma di aver prenotato tramite Cup telefonico, il 30 per cento si è recato di persona allo sportello, il 27 per cento ha contattato telefonicamente la struttura prescelta, il 21 per cento ha scelto la piattaforma online Recup e il 3 per cento.

Quanto al servizio Cup, circa il 17 per cento dei cittadini lamenta disagi per il funzionamento, in particolare perché deve attendere troppo per avere la risposta dell'operatore. Il 28 per cento mette in evidenza che sulla piattaforma online è possibile prenotare soltanto alcune e poche tipologie di visite e prestazioni.

A marzo 2023, infine, solo il 10,3 per cento delle strutture private convenzionate metteva a disposizione le proprie agende digitali per il Recup e, sul totale delle prestazioni erogate dalle stesse, solo il 6 per cento passava attraverso lo stesso Recup. Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha annunciato già a inizio anno la creazione di un'agenda unica che integra le prestazioni offerte dalle strutture pubbliche con quelle erogate dalle strutture convenzionate. I privati che non accetteranno, ha minacciato il governatore, perderanno la convenzione.

Cittadinanzattiva: "Nessuna riforma funziona senza investimenti adeguati"

"Alcune criticità, a cominciare dal blocco delle liste di attesa e dalla difficoltà ad avere le prestazioni nei tempi giusti, sono affrontate nel Decreto sulle liste di attesa appena presentato in Consiglio dei Ministri. Ci preme sottolineare che nessuna riforma sostanziale può funzionare senza investimenti adeguati: la nostra proposta è che gli investimenti siano posti a carico del fondo sanitario con vincolo di utilizzo, che impegni cioè le Regioni a rendicontarne l'effettivo utilizzo. È importante infatti che ci sia un impegno condiviso e responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti nel governo delle liste di attesa", ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.

Cittadinanzattiva chiede inoltre di "rendere davvero efficaci ed esigibili gli strumenti di tutela, come la possibilità di ricorrere, con procedure semplificate e tempi consoni, al privato convenzionato o alla libera professione intramuraria dietro pagamento del solo ticket, quando vengono superati i tempi di attesa previsti in relazione al codice di urgenza; potenziare la multicanalità dei servizi di prenotazione (app, siti web, call center Cup, piattaforme terze, etc.), per consentire di avere un servizio sempre più efficace per gestire la domanda e l'offerta delle prestazioni, in modo da garantire il rispetto dei tempi di attesa". 

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