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Liste al liceo Visconti, scatta il 6 in condotta: con i ragazzi anche le specialiste del Telefono Rosa

Liceo Visconti, dopo la denuncia delle studentesse sulle liste, 6 in condotta per i responsabili. E la settimana prossima, a cavallo fra la fine della scuola e la maturità, in classe arrivano le psicologhe e avvocate del Telefono Rosa. Fra loro la vicepresidente dell’associazione, Antonella Faieta.
A cura di Beatrice Tominic
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Il liceo Visconti.
Il liceo Visconti.

Non è destinata a concludersi in breve tempo la vicenda delle liste affisse al liceo Visconti di Roma. Dopo la denuncia delle studentesse, arrivata dal Collettivo della scuola, Visconti in Rosa, della presenza di una lista affissa in aula con i nomi delle studentesse e, a fianco, quello dei compagni di classe con cui hanno avuto un presunto approccio o una relazione intima, sono scattati i provvedimenti.

Dopo le dichiarazioni della preside, intenzionata a non far passare il gesto impunito, è arrivato il provvedimento, discusso in un Consiglio di Classe straordinario. Per i responsabili, cinque o sei ragazzi dell'ultimo anno, dunque, arriva il 6 in condotta. Mentre, per tutti gli studenti e le studentesse dell'ultimo anno, un corso da parte del Telefono Rosa che da oltre 30 anni opera nell'ambito della violenza di genere.

"La scuola ha preso dei provvedimenti – spiega a Fanpage.it la vicepresidente del Telefono Rosa, l'avvocata Antonella Faieta – In questi casi occorre essere propositivi e avviare una discussione. Non si possono soltanto colpevolizzare, in fondo sono il risultato della nostra società. Soltanto con un confronto si possono cambiare le cose".

Le specialiste del Telefono Rosa al liceo Visconti

Non si sa ancora con certezza in cosa consiste il corso del Telefono Rosa al liceo Visconti. Il programma è articolato in sei giorni di formazione nei quali il gruppo di professioniste fornirà un inquadramento generale su cosa è la violenza prima e poi si addentrerà nel trattare in maniera più specifica degli episodi, fra cui, naturalmente, quanto accaduto in classe.

"Sicuramente coinvolgeremo le nostre psicologhe e le nostre avvocate. Le prime aiuteranno i ragazzi a comprendere la parte più emotiva e sentimentale e sono a disposizione per raccogliere le sensazioni delle ragazze che si sono viste citate nella lista, qualora ne avessero necessità – continua la vicepresidente Faieta – Le seconde, invece, spiegheranno i valori anche da un punto di vista legale".

Alla base c'è sicuramente la necessità di avviare un confronto non soltanto con i cinque o sei responsabili che hanno stilato la lista, ma con le classi intere, affinché tutti siano completamente coscienti e consapevoli dell'accaduto.

L'avvocata: "Serve un cambiamento culturale"

Lo scopo è quello di chiarire che il rispetto deve essere alla base di ogni rapporto e che ogni rapporto deve essere paritario: "Si colpisce la donna sempre puntando a minare dignità e autostima, serve un cambiamento di cultura in questo senso. I fatti sono avvenuti al  Visconti, che è considerato uno dei licei migliori della Capitale. Occorre una formazione idonea affinché le cose possano cambiare. Dobbiamo iniziare a parlarne non solo a scuola, ma ovunque. E non quando sono ragazzi e ragazze raggiungono l'adolescenza, ma fin da piccolissimi, condannando qualsiasi stereotipo – continua Faieta – Occorre agire quotidianamente sulla cultura. E per farlo dobbiamo sì condannare il gesto degli studenti del Visconti, ma anche avere un confronto con loro e accompagnarli verso la strada giusta. Loro sono gli uomini di domani, è da loro che parte il cambiamento cultura di cui abbiamo bisogno".

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