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L’iniziativa della Comunità Ebraica di Roma: passeggini vuoti per la liberazione dei bimbi ostaggio di Hamas

La Comunità Ebraica di Roma ha promosso l’iniziativa ‘Passeggini vuoti in Campidoglio’. L’obiettivo è quello di tenere alta l’attenzione sulla situazione degli ostaggi rapiti lo scorso 7 ottobre e trattenuti a Gaza.
A cura di Enrico Tata
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Ad un mese dall'attacco sferrato da Hamas a Israele, la Comunità Ebraica di Roma ha promosso l'iniziativa ‘Passeggini vuoti in Campidoglio'. L'obiettivo è quello di tenere alta l'attenzione sulla situazione degli ostaggi rapiti lo scorso 7 ottobre e trattenuti a Gaza. Tra essi, ricorda la Comunità, ci sono molti bambini.

Il flash mob è in programma martedì 7 novembre dalle ore 14 in piazza del Campidoglio. Nella nota ufficiale si legge che "saranno esposti passeggini vuoti per ricordare i bambini strappati alle loro case e verranno affisse le loro fotografie per chiedere insieme il loro rilascio".

Oggi a Gerusalemme manifestazione dei parenti degli ostaggi

Intanto oggi a Gerusalemme centinaia di parenti e amici delle 240 persone prese in ostaggio da Hamas hanno manifestato davanti al parlamento israeliano, chiedendo alle istituzione di fare il possibile per riportare tutti gli ostaggi a casa.

In seguito una delegazione ha incontrato il capo dell'opposizione Yair Lapid, i ministri Gadi Eisenkot e Hili Troper, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi ed i membri della Knesset Aryeh Deri, Efran Reiten e Avigdor Lieberman.

Indagini in corso sull'oltraggio alle pietre d'inciampo a Roma

L'iniziativa della Comunità Ebraica di Roma arriva dopo una settimana caratterizzata da alcuni episodi vandalici che hanno riguardato quattro pietre d'inciampo dedicate al ricordo degli ebrei romani deportati nei campi di concentramento.

È di oggi la notizia che la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per danneggiamento aggravato dall'odio razziale in relazione all'oltraggio delle quattro pietre d'inciampo. Stando a quanto si apprende, la Digos ha inviato una prima informativa alla procura, che ha affidato il caso ai magistrati dell'antiterrorismo, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi.

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