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Liceo Nomentano: la preside mette tutti in Dad per fermare l’occupazione, ma è contro ogni regola

L’ultima novità della scuola ai tempi del Covid. Al Liceo Nomentano di Roma la preside dispone la Didattica a distanza per tutti tranne che per chi “occupa”. Peccato che la Dad possa essere utilizzata solo per ragioni connesse alla pandemia, o altrimenti disposta dalla Regione per la tutela della salute collettiva, non certo come arma per mettere fine alla protesta degli studenti.
A cura di Redazione Roma
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La Didattica a distanza utilizzata contro gli studenti che protestano. È l'ultima trovata di un dirigente scolastico per mettere fine all'occupazione del liceo che dirige. Succede al Liceo Nomentano di Roma a Talenti, uno dei quattro licei occupati con un piattaforma e un'azione coordinata dagli studenti del III Municipio. La dirigente Giulia Orsini ha deciso di ricorrere alla Dad per costringere gli studenti che occupano a tornare in classe, chi non si presenterà all'appello digitale sarà segnato come assente: non solo potrà partecipare solo chi non è impegnato nell'occupazione, non è chiaro però come questo potrà essere stabilito.

Ecco il testo della circolare indirizzato a studenti, genitori e insegnanti: "In attesa di poter riprendere le lezioni in presenza, a causa dell’occupazione dei tre edifici scolastici, al fine di garantire il DIRITTO ALLO STUDIO di coloro i quali si sono dissociati dall’occupazione, Vi comunico che le lezioni riprenderanno in modalità a distanza da Mercoledì 24 novembre p.v. I docenti, utilizzando il RE, comunicheranno agli studenti il link per le lezioni. Potranno collegarsi gli studenti che non sono impegnati nell’occupazione della scuola. Interrogazioni e verifiche scritte saranno rinviate al rientro in presenza". 

Peccato però che questo non rientri nel potere dei dirigenti scolastici. È messo nero su bianco infatti da regolamenti e provvedimenti di legge che alla Didattica a distanza gli istituti possono ricorrere solo in caso di necessità legate alla pandemia. La Dad insomma è una misura che può essere attuata per garantire la continuità didattica in presenza di comprovate esigenze di tutela sanitaria, non è uno strumento per indebolire le forme di protesta degli studenti, come non può essere utilizzata a piacimento per rispondere a specifiche esigenze di docenti o insegnanti.

"Dopo aver ordinato ai collaboratori di chiudere tutte le porte della aule, di non darci accesso alle palestre e di allarmare i piani superiori, la dirigente scolastica ha deciso di mettere tutta la scuola in Didattica a distanza. Secondo noi è illegittimo, prima di tutto perché le segreterie sono chiuse, ma soprattutto vuole dire non riconoscere la nostra protesta e non ascoltare quello che gli studenti chiedono", spiega a Fanpage.it Luca Bertuccio, rappresentante degli studenti. Da questa mattina le scuole occupate a Roma sono otto, sedici dall'inizio dell'autunno.

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