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Licenziata la controllora Atac impegnata a vendere amuleti alle fiere durante l’orario di lavoro

La donna è finita nel mirino degli ispettori dell’azienda insieme ad altri colleghi assenteisti che sfruttavano permessi o finte giornate di malattia per svolgere altre attività.
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Foto: Facebook
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Gattini neri con rune bianche e simboli esoterici, talismani, banchetti allestiti durante ferie ed esposizioni. La vetrina social di una ex dipendente Atac mostra la seconda vita della donna, fatta di mercatini e vendite di amuleti, gioielli, borse e abiti. Due esistenze non facilmente conciliabili, in particolare perché l’impegno come espositrice durante le fiere si andava a sovrapporre a quello “ordinario” di lavoro come controllora sui mezzi pubblici. Un’incompatibilità che nel tempo ha portato la donna ad assentarsi ingiustificatamente dal lavoro con regolarità: la dipendente, insieme ad altri colleghi, è quindi finita nel mirino dei controlli dell’azienda che hanno portato al suo licenziamento.

La seconda vita come espositrice

La donna, che su Facebook gestisce una pagina dal nome Miss Pink (Incanto di Strega) si faceva ritrarre con il capello da maga mentre era intenta a vendere le sue creazioni dietro a una bancarella. Ma, secondo quando riportato da Repubblica, in quelle stesse ore la signora, dipendente Atac impiegata come controllora, si sarebbe dovuta trovare a lavoro: le indagini portate avanti dagli ispettori di via Prenestina hanno fatto così emergere un radicato sistema di assenteismo basato su finte richieste di malattia.

L’assenza della dipendente, sempre negli stessi giorni e con motivazioni simili, ha fatto scattare i sospetti: già da una prima ricerca sui social è stato possibile notare come la dipendente avesse di certo altre priorità. Da quel momento sono quindi partite le indagini: gli ispettori hanno tenuto d’occhio la donna per un periodo di 6-7 mesi, anche seguendola nei dintorni della Capitale, nelle fiere dove allestiva il suo banchetto. Le prove raccolte non hanno lasciato spazio a dubbi: per la controllora è scattato il provvedimento disciplinare con sospensione dal lavoro.

Assenteismo in azienda: le indagini

Non si tratta però dell’unico caso di assenteismo all’interno dell’azienda. Le indagini della durata di 18 mesi hanno fatto emergere un gran numero di atteggiamenti illeciti: tra i casi più eclatanti riportati da Repubblica, un conducente Atac che in realtà lavorava all’estero come chauffeur di limousine e un dipendente, detentore di 104, che sfruttava i permessi per assistere i parenti infermi per andare a pesca o in vacanza.

Ogni tre mesi l’Atac diffonde un report con i dati relativi al tasso di assenteismo dei suoi dipendenti: nel primo trimestre di quest’anno, la percentuale si attesta intorno al 13,5%. E se molte delle assenze riportate sono di certo giustificate, il discorso non può essere esteso alla totalità dei casi, come la precedente storia della “fatina” dimostra.

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