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L’hotel Sheraton licenzia i suoi 164 dipendenti: “Temiamo che nessuno ci assumerà”

“Temiamo che nessuno ci assumerà” è la paura dei 164 lavoratori licenziati dall’hotel Sheraton. Tra questi ci sono i 50enni Gaetano e Paola, sposati, entrambi rimasti senza lavoro.
A cura di Alessia Rabbai
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I lavoratori dello Sheraton di Roma hanno manifestato davanti all'hotel contro il licenziamento collettivo di 164 dipendenti annunciato da Larimar Srl. Si tratta dell'ennesima dimostrazione di dissenso da parte dei lavoratori nei confronti della società che gestisce l'hotel a quattro stelle di viale del Pattinaggio. "Abbiamo fatto due incontri con la società il 3 e il 19 febbraio, i rappresentanti si sono presentati al tavolo mostrando la totale non volontà di trovare una soluzione – spiega a Fanpage.it Mauro Boiani, uno dei dipendenti dello Sheraton presente oggi alla manifestazione – hanno dichiarato invece di aver già calcolato quello che sarebbe per loro il costo di eventuali vertenze, perché non sono minimamente interessati agli ammortizzatori sociali o a trovare delle forme per tutelarci". L'ultima manifestazione aveva visto i dipendenti dello Sheraton radunarsi in zona Villa Borghese nei pressi di Porta Pinciana, durante la quale la parte sindacale ha chiesto alla società di prendere in considerazione gli ammortizzatori sociali.

Gaetano e Paola: "Conosciuti e sposati allo Sheraton"

Tra i dipendenti 164 lavoratori dello Sheraton licenziati ci sono anche Gaetano e Paola, marito e moglie rispettivamente di 53 e 55 anni. La loro è una storia d'amore che ruota intorno all'hotel. Entrambi da trenta'anni allo Sheraton, quel luogo particolare per loro, dove hanno trascorso alcuni dei momenti più felici della loro vita era diventato come una casa. "Ci siamo conosciuti e sposati allo Sheraton – raccontano nostalgici – oggi ci troviamo lavorativamente nella stessa situazione". Entrambi temono di restare senza lavoro e di non riuscirlo più a trovare facilmente: "Abbiamo risposto ad alcuni annunci, chi è gentile ci spiega che siamo troppo qualificati per l'incarico richiesto, altri di assumere solo personale under 35, perché per i primi tre anni a pagare i contributi è lo Stato". Una situazione ormai diventata non facile da sostenere: "Ad oggi dobbiamo ricevere l'ultimo periodo di cassa integrazione di dicembre. L'albergo che dovrebbe coprire questo periodo di 75 giorni integrando lo stipendio ha detto che ci pagherà il 6 marzo – e concludono – Chi non ricevesse aiuto dai famigliari in queste settimane non saprebbe come andare avanti".

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