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“L’ho confusa con una mia amica”: condannato a 2 anni l’uomo che ha stuprato una turista 20enne

Ha stuprato una ventenne lo scorso dicembre a Trastevere. E, una volta in tribunale, prova a difendersi: “L’ho confusa con una mia amica”.
A cura di Beatrice Tominic
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Ha detto di aver confuso la donna, una ventenne, con una sua amica: questo il tentativo di difesa di un cinquantatreenne in tribunale con l'accusa di stupro ai danni di una ragazza, abusata nel quartiere di Trastevere nello scorso dicembre. Dichiarazioni che, come giudicato dalla pm Daniela Cento in aula, non sono credibili. "Le ha preso il viso e ha tentato di baciarla – ha spiegato – Lei diceva più volte no. E lui non ha desistito: la violenza sessuale non si è concretizzata soltanto perché alcuni vigilantes sono intervenuti sentendola urlare". Ha spiegato, chiedendo per il cinquantatreenne, a fronte di questo, una condanna a due anni di reclusione, poi confermata dal giudice, a cui si aggiunge il pagamento delle spese processuali.

Il tentativo di difesa del cinquantetreenne

"Quando mi sono accorto dell'errore ho chiesto scusa. Ma non ha capito, lei non parla italiano"; ha spiegato in aula il cinquantatreenne, già noto alle forze dell'ordine per altri reati. Arrivato accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria dal carcere di Regina Coeli, per lui il legale aveva avanzato la richiesta di rito abbreviato, rigettata dopo l'audizione della ragazza da parte del gip. La ventenne, una turista americana, ha spiegato nel dettaglio l'accaduto, prima alla polizia e poi al gip.

Il cinquantatreenne ha comunque scelto la formula del rito abbreviato dopo aver fornito anche la sua versione dei fatti, dallo scambio di persona alle scuse non comprese per le difficoltà linguistiche.

Le violenze a Trastevere

I fatti risalgono alla notte del 9 dicembre quando la ragazza, dopo una serata a Trastevere, si è messa sulla via di casa, verso il centro, con le cuffie alle orecchie. "Ad un certo punto l'ho visto, ho provato a passare lontana. Ma quando l'uomo si è avvicinato mi ha preso per un braccio, stretto alla vita e tenendomi ferma ha provato a baciarmi".

Spaventata la ragazza ha iniziato ad urlare, riuscendo ad attirare l'attenzione di un vigilantes che è subito intervenuto, l'ha liberata e ha chiamato i soccorsi. Una volta arrivata nel commissariato di Trastevere, ha sporto denuncia e il cinquantatreenne, trovato ancora sul posto, è stato arrestato. Una volta presa per il braccio, la ragazza ha attivato la fotocamera del suo cellulare. Un ulteriore riscontro è stato fornito dalle videocamera di sorveglianza della zona. Per lui, adesso, è arrivata la condanna a due anni.

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