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L’ex giocatore della Lazio Corvesi, Er Principe dell’Olgiata e il boss albanese Demce condannati

Alessandro Corvesi condannato a 14 anni, 18 anni e 6 mesi per il boss della mafia albanese Elvis Demce e 18 anni per Matteo Costacurta, il principino romano che faceva il sicario per la mafia. Sono stati ritenuti responsabili del tentato omicidio di Alessio Marzani.
A cura di Redazione Roma
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Ieri sera è arrivata una condanna pesante per il boss della mafia albanese Elvis Demce, che si è visto comminare 18 anni e 6 mesi di reclusione con l'accusa di tentato omicidio. Condannato a 18 anni di carcere anche Matteo Costacurta, il Principe Nero che aveva scelto di diventare un killer della criminalità organizzata. Se Demce è stata la mente, Costacurta è stato l'esecutore materiale dell'agguato a Alessio Marzani, pregiudicato e spacciatore, colpevole di aver fatto una sgarro al gruppo. Falciato da quattro proiettili la sera del 22 ottobre 2020, è miracolosamente sopravvissuto.

Daniele Gallarello, uomo in affari con Demce, aveva un problema: Marzani, che per suo conto spacciava ma recuperava anche i debiti, lo aveva iniziato a ricattare. Si rivolge allora a Demce che garantisce di risolvere la situazione. Oltre al boss albanese e al sicario, sono stati condannati Alessandro Corvesi a 14 anni, lo stesso Gallarello a 15 anni e 6 mesi, e la vittima dell'agguato a 11 anni per estorsione.

Il coinvolgimento di Alessandro Corvesi nel gruppo criminale non ha mancato di fare notizia. Ex giocatore della Lazio è stato in passato anche il compagno della showgirl Antonella Mosetti. Nel febbraio del 2021 è stato arrestato in possesso di una partita di cocaina dal valore di 5 milioni di euro. Con Demce è lui che organizza la gambizzazione. Quest'ultimo da parte sua è al centro di una delle inchieste più importanti degli ultimi anni contro la criminalità organizzata a Roma. Già vicino a Fabrizio Piscitelli, il boss della mafia albanese si mostra feroce e determinato nel farsi largo sulla piazza romana.

Il terzo personaggio di questa storia è Matteo Costacurta, chiamato anche il "Il Principe" per il suo sangue blu, prima dell'arresto viveva in una grande villa all'Olgiata. Con simpatie di estrema destra, già implicato in alcuni procedimento legati alle violenze del mondo ultras,  Costacurta aveva l'ambizione di fare il killer per la criminalità organizzata.

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