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Leone scappato dal circo a Ladispoli: “Non può aver aperto la gabbia da solo, è un atto di terrorismo”

“Si è trattato di un sabotaggio: Kimba non può aver aperto la gabbia da solo, i leoni non rompono i lucchetti”, queste le parole di Rony Vassallo sulla fuga del leone, per cui continuano le indagini.
A cura di Beatrice Tominic
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Il proprietario del Rony Roller Circus, Rony Vassallo davanti alla gabbia da cui è scappato il leone.
Il proprietario del Rony Roller Circus, Rony Vassallo davanti alla gabbia da cui è scappato il leone.

"Avevo chiuso tutto personalmente. Sono tornato dopo un'ora e ho trovato gabbia e chiavistello aperti, con il lucchetto rotto per terra", questa la versione resa a Fanpage.it da Rony Vassallo, proprietario del circo Rony Roller da cui, nel pomeriggio di sabato scorso, il leone Kimba è fuggito dalla sua gabbia, iniziando il suo viaggio per le strade di Ladispoli, comune della costa a nord di Roma.

Per quanto accaduto è stata aperta un'inchiesta degli inquirenti: la prima ipotesi è che si sia trattato di un errore umano. Ma Vassallo si schiera contro questa supposizione: "I leoni non rompono i lucchetti, non prendono un ferro nelle zampe e non sanno aprire una gabbia – ha risposto Vassallo a la Repubblica – Siamo di fronte a un atto di terrorismo, un’azione studiata nei minimi dettagli. E ora abbiamo paura". Secondo alcune notizie trapelate, tre persone sarebbero fuggite dalla zona del circo proprio in un orario compatibile con l'apertura della gabbia, ma sono ipotesi rimaste senza riscontro per ora.

Non è la prima volta che animali fuggono dal Rony Roller Circus. "Era già accaduto nel 2017, mentre ci trovavamo ai Giardini di Corcolle: qualcuno aprì la gabbia dei leoni", ha rivelato ieri Vassallo. Dallo stesso circo inoltre lo scorso gennaio sono scappati due lama, che poi hanno iniziato a correre lungo via di Torrevecchia e via Boccea nel quadrante nord ovest della capitale.

Tensioni durante le proteste degli animalisti

All'indomani della fuga del leone, nella giornata di domenica, un gruppo di animalisti si è riunito davanti al tendone del circo. Mentre gli operatori si stavano preparando per uno degli spettacoli serali (che a Ladispoli termineranno il 19 novembre) e gli agenti stavano ancora cercando prove intorno alla gabbia del leone, un gruppo di circa 60 persone ha raggiunto l'area con striscioni e cartelli per schierarsi contro i circhi che sfruttano gli animali. "È finita l'epoca dei gladiatori: mai più gabbie e domatori!", si legge in uno dei cartelli.

La protesta organizzata per questo poemriggio davanti al circo Rony Roller a Ladispoli.
La protesta organizzata per questo poemriggio davanti al circo Rony Roller a Ladispoli.

Durante l'azione, non sono mancati momenti di tensione fra le persone in protesta e i membri del circo: una persona è stata spintonata. Sul posto sono dovuti intervenire gli agenti della polizia e i carabinieri che hanno faticato più del previsto per riportare l'ordine davanti alla biglietteria del circo. "Siamo noi i veri animalisti, non chi ci critica per ottenere visibilità – ha aggiunto Vassallo – La sola cosa che ci premeva sabato scorso è che Kimba stesse vivendo in una situazione di benessere, senza stress o agitazione".

Il racconto del signor Luigi: "Mi è passato sotto casa come un cagnolone"

Raggiunto da Simona Berterame, il signor Luigi, residente a Ladispoli, ha raccontato quanto accaduto sabato, quando il leone, nel corso della sua fuga, è passato sotto casa sua. "Non me lo aspettavo, camminava come un cagnolone – ha ricordato  a Fanpage.it – Ma era stanco e agitato, poverino".

A destra il signor Luigi, a sinistra il leone che passeggia sotto casa sua, immortalato in un video.
A destra il signor Luigi, a sinistra il leone che passeggia sotto casa sua, immortalato in un video.
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