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Leonardo morto a Corso Francia: prima dell’incidente un pezzo di asfalto si è staccato dalla strada

Continuano le indagini sull’incidente costato la vita a Leonardo Lamma, il giovane di 19 anni morto a Corso Francia. La famiglia sostiene che il ragazzo sia caduto dalla moto a causa del rattoppo approssimativo di una voragine presente in strada.
A cura di Natascia Grbic
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A sinistra la foto della strada prima dei lavori effettuati la sera dopo l'incidente in cui ha perso la vita Leonardo Lamma.
A sinistra la foto della strada prima dei lavori effettuati la sera dopo l'incidente in cui ha perso la vita Leonardo Lamma.

Un pezzo di asfalto si è staccato dal rattoppo alla voragine di Corso Francia solo poche ore prima dell'incidente costato la vita a Leonardo Lamma, il 19enne morto il 7 aprile dopo aver perso il controllo della sua moto. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, i vigili urbani hanno presentato un rapporto iniziale sull'incidente. In questo documento verrebbe riportato un elemento che adesso è al vaglio della procura: quello di un pezzo di asfalto che si sarebbe staccato, e che potrebbe aver provocato la caduta del ragazzo.

La famiglia di Leonardo Lamma sostiene che il giovane sia caduto a causa di quel rattoppo fatto male su Corso Francia. Un rattoppo che è stato rimosso poche ore dopo, nella notte, e che in molti sostengono abbia fatto da trampolino di lancio al 19enne, che avrebbe perso così il controllo della moto.

Una versione tutta da verificare ovviamente. Al vaglio, anche la velocità alla quale andava il ragazzo. Dalle immagini di alcune telecamere che hanno ripreso il giovane mentre percorreva Corso Francia, è emerso che Leonardo procedeva a velocità sostenuta, oltre il limite di cinquanta chilometri orari previsto in quello strada.

Tra le ipotesi, quindi, anche che abbia perso il controllo a causa dell'alta velocità, andandosi a schiantare contro il muretto di cemento che divide la carreggiata. Per i consulenti della procura di Roma e della famiglia del ragazzo, invece, Leonardo andava a cinquanta, massimo sessanta chilometri orari quando ha perso il controllo della moto. Versioni contrastanti sulla quale gli investigatori stanno cercando di fare luce.

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