Leonardo Lanna è morto perché “correva” e non per colpa della buca. La famiglia annuncia battaglia
È il 7 aprile quando Leonardo Lamma cade dalla moto su Corso Francia e perde la vita a soli 19 anni. Tragico scherzo del destino, il ragazzo è amico di Gaia e Camilla, le due giovanissime che hanno perso la vita attraversando la strada in quello stesso tratto di strada. Ora il pubblico ministero titolare dell'indagine sullamorte del ragazzo ha stabilito, grazie a una perizia di cui è stato incaricato un dirigente della Polizia Locale, che Leonardo è caduto per colpa della velocità con la quale conduceva la sua due ruote e che nessuna interferenza avrebbe avuto quella buca.
Secondo i legali della famiglia di Leonardo Lamma l'incidente sarebbe invece da addebitare proprio a quel rattoppo dell'asfalto, fatto male: le telecamere a circuito chiuso mostrerebbero Leonardo superare la cunetta e poi perdere il controllo del mezzo. Il 19enne a quanto andava? Impossibile dirlo con certezza, oltre i cinquanta chilometri orari ma non a una velocità tale da giustificare un tale sbandamento secondo i legali della famiglia.
Secondo il consulente della Procura invece quelle stesse immagini andrebbero lette in maniera diversa: prima di tutto la moto andava a una velocità sostenuta (che il perito non è stato in grado di stabilire con certezza), in ogni caso "più forte della auto che supera", e che proprio per colpa della velocità si sarebbe visto costretto a decelerare bruscamente alcune decine di metri dopo la cunetta provocata dai lavori, trovandosi di fronte alcune macchine e perdendo così il controllo del mezzo.
Sul resto della vicenda purtroppo non ci sono dubbi: il 19enne viene sbalzato via dalla sella e impatta contro lo spartitraffico. Il colpo, violentissimo, non gli lascia scampo. I legali della famiglia hanno annunciato che presenteranno ricorso.