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Leodori eletto segretario Pd Lazio: “Tante sfide, Roma deve tornare a offrire livelli di decoro all’altezza”

L’Assemblea regionale del Pd Lazio ha ratificato oggi l’elezione di Daniele Leodori a nuovo segretario. “Nel Lazio sfide importanti aspettano in primo luogo la Capitale e il nostro sindaco, Roberto Gualtieri”, ha dichiarato Leodori.
A cura di Enrico Tata
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Si è aperta con un minuto di silenzio per Bruno Astorre, scomparso lo scorso 3 marzo, l'Assemblea regionale del Pd Lazio, che ha ratificato l'elezione di Daniele Leodori a nuovo segretario. "Nel Lazio ci aspettano molte sfide e aspettano in primo luogo la Capitale e il nostro sindaco, Roberto Gualtieri. Per esempio tornare a offrire ai romani livelli di decoro e servizi all'altezza della nostra Capitale", ha detto Leodori.

"C'è poi il Giubileo 2025 e l'altro grande evento che ci auguriamo tutti possa essere ospitato dalla Capitale: Expo 2030. Sulla riuscita di queste sfide è in gioco non solo il successo di una amministrazione quanto la sopravvivenza di una prospettiva riformista a Roma", ha dichiarato il nuovo segretario.

Un altro fronte è legato all'opposizione in Regione alla giunta Rocca: "Necessario saldare il fronte, provando a ricompattarlo su temi e punti programmatici, con la ricostruzione di un'alternativa di governo che torni a farci percepire come una forza credibile e competitiva. Scaldiamo la discussione intorno al Pnrr, rendiamola comprensibile: nuove infrastrutture, nuovi ospedali, nuovi asili nido e scuole. In altre parole la modernizzazione dell'Italia".

Per l'ex vice di Zingaretti la partecipazione alle primarie, "niente affatto scontata, ci esorta a rimetterci in piedi dopo le sconfitte elettorali, a riorganizzarci e a tornare tra le persone. Ancora una volta il nostro popolo ha risposto presente con una partecipazione non scontata . Una partecipazione che in una parola ci chiede più Partito democratico e non meno Pd. Un Pd certamente da migliorare, su cui lavorare radicalmente, ma un partito indispensabile per il nostro Paese e per la nostra Regione".

Presidente dell'Assemblea del Pd Lazio è Francesco De Angelis, i due vicepresidenti sono Arianna Camellini e Manuel Magliocchetti. I vicesegretari sono Ludovico Di Traglia, Alessandra Troncarelli e Valeria Campagna.

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"C'è un grande lavoro da fare davanti a noi e non sarà facile ma sono sicuro ce la faremo, con il contributo di tutti. Troppe divisioni hanno segnato la vita del Pd negli ultimi anni e penso che questo, soprattutto oggi, sia il tempo di unire, pur nelle diversità. Dopo Bruno Astorre tocca a noi prendere il testimone e proseguire il suo lavoro e sono convinto che Daniele Leodori, a cui vanno i miei migliori auguri, sia certamente la persona più indicata a farlo", ha dichiarato De Angelis.

Daniele Angelucci, consigliere capitolino e candidato alla segreteria del Pd Lazio, ha fatto gli auguri a Leodori, ma ha aggiunto: "Speriamo che il rinnovamento sia vero e non di facciata dopo che in questi anni abbiamo perso tutte le elezioni, la regione Lazio di 20 punti senza che ci sia stato uno straccio di analisi e assunzione di responsabilità del gruppo dirigente. Si all'unità sui temi, no all'unanimismo di facciata. Noi continueremo a dire la nostra, nel merito, sulla linea politica, liberi e coraggiosi e sempre nell' interesse dei cittadini e delle cittadine".

Per Angelucci il Pd "è completamente scollegato dalla realtà e dai problemi dei cittadini e delle cittadine. Per questo abbiamo perso tutto. Il gruppo dirigente è diventato autoreferenziale soprattutto a livello nazionale e soprattutto perché la mancata elezione per scelta dei cittadini e cittadine dei parlamentare ha portato il gruppo dirigente alla fedeltà al capo di turno piuttosto che agli elettori. Questo non va più bene. Il segretario istituisca le primarie per la scelta dei parlamentari. Noi saremo al suo fianco".

All'assemblea è intervenuto anche il sindaco di Roma, Gualtieri: "La sintesi di cui oggi abbiamo bisogno non è solo quella interna ma è quella di un campo più largo che non è principalmente uno schieramento di partiti, che pure deve darci la possibilità di vincere, ma di un fronte molto più largo che in passato abbiamo saputo unire ed è stato il motore dell'esperienza della giunta di Nicola Zingaretti e anche della nostra capacità di vincere a Roma. La sintesi deve essere rispetto al perimetro politico, sociale e civile che i democratici possono, devono e sanno rappresentare se fanno bene questo mestiere", le parole del primo cittadino.

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