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Le ronde di Cicalone in metro finiscono a botte: fare i vigilantes non è mai una buona idea

Perché le istituzioni hanno permesso che un gruppo di Youtuber e campioni di arte marziali per settimane facesse delle ronde nelle metro di Roma contro i borseggiatori? È finita con una pericolosa rissa su un banchina della metro e per fortuna nessuno si è fatto davvero male.
A cura di Valerio Renzi
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Alcuni giorni fa abbiamo sollevato con un articolo molti dubbi sulle ronde dello Youtuber Simone Cicalone e dei suoi sodali, a caccia di borseggiatori nelle stazioni della metropolitana di Roma. Abbiamo scoperto poi che anche la Cgil, con una lettera al Prefetto Lamberto Giannini aveva sollevato molte perplessità su quanto stava accadendo, esprimendo preoccupazioni per le possibili conseguenze.

È di ieri la notizia della rissa tra Cicalone e i suoi accompagnatori da una parte, tutti palestratissimi campioni di arti marziali e boxe, sulla banchina della stazione di metro Spagna, e un altro gruppo di persone. Secondo lo Youtuber una banda di borseggiatori di origine sudamericana, che lui e il suo gruppo da settimane tampinano nel tentativo di impedirgli di taccheggiare i viaggiatori, gli avrebbe teso un agguato attendendoli cellulari in mano e circondandoli per provocarne una reazione. Ne nasce un parapiglia dove si vede Cicalone agguantare uno dei presunti borseggiatori per il collo con una mossa di arti marziali decisamente pericolosa.

Nel frattempo alcune ragazze se la prendono con l'operatrice che lavora con il volto di "Scuola di Botte" e "Quartieri Criminali", Cicalone e interviene e per sua stessa ammissione ne colpisce una sbattendola contro il muro. Le due giovani a quel punto si danno alla fuga imboccando la galleria della metro a piedi! Verranno fermate poco dopo dalle forze dell'ordine e una di loro andrà a farsi refertare per la spinta ricevuta. A sua volta Cicalone si fa refertare al pronto soccorso (cinque giorni di prognosi), così come la sua operatrice che riceverà dieci giorni di prognosi.

Questa storia delle ronde degli Youtuber boxeur in metro poteva finire in altro modo? No, Anzi c'è da essere contenti che è finita solo con qualche giorno di prognosi e uno scambio di accuse incrociate tra i "peruviani" e Cicalone sulla dinamica di quanto accaduto. La vera domanda è come sia stato possibile che le forze dell'ordine, Atac e Roma Metropolitane abbiano tollerato questa situazione, lasciando piena agibilità a Cicalone e alla sua troupe di correre, inseguire, filmare, circondare persone.

Quello che qui si vuole dire non è che i borseggiatori siano vittime, ma che non sta a degli Youtuber contrastare il fenomeno. Ma evidentemente le view dei filmati erano troppo ghiotte per poterci rinunciare. Alla fine dobbiamo davvero consolarci del fatto che nessuno è cascato sotto un treno in marcia o mentre scappava in una galleria, e che nessuno si è fatto infine troppo male. Se vogliamo prendere per buona la versione di Cicalone, che sostiene di essere stato attirato in una trappola e provocato nella reazione da parte della gang di borseggiatori stufi di essere disturbati nella loro attività così da metterlo in cattiva luce, possiamo dire che il risultato era tutto nella premessa.

Ieri in un video di ricostruzione lo Youtuber si diceva dispiaciuto di poter aver dato "il cattivo esempio", dispiaciuto "anche solo che la ragazza sia caduta e che possa essersi fatta male", per poi ribadire di aver cercato di "proteggere Evelina (la cameraman ndr) da alcune ragazze che l'avevano iniziata a colpire".

Il punto è che il cattivo esempio lo ha dato quando ha deciso di cominciare a fare le ronde, e il problema vero è che le istituzioni non solo non sono intervenute per fermarlo, ma a giudicare da come si muoveva nelle stazioni spesso fianco a fianco con la vigilanza, lo hanno di fatto agevolato nella sua missione.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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