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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Le offese dal carcere di Giovanni Princi ai genitori di Luca Sacchi, ucciso nel 2019: “Sono degli infami”

Sono state pubblicate delle intercettazioni nelle quali Giovanni Princi, coinvolto nella compravendita di droga durante la quale venne ucciso Luca Sacchi, offende i genitori della vittima: “Ditegli: a voi è morto un figlio e non lo rivedrete mai più brutti infami”.
A cura di Redazione Roma
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"Sono degli infami", "il padre è uno schifoso". Sono queste alcune delle frasi pronunciate da Giovanni Princi e riferite ai genitori di Luca Sacchi, il suo ex compagno di classe che il 23 ottobre del 2019 venne ucciso fuori dal John Cabot pub di Roma nel corso di una compravendita di droga finita appunto in tragedia. Le offese ai genitori della vittima sono state pubblicate da diversi quotidiani e sono riferite a un colloquio del 29 novembre 2019 tra Princi, in quel momento in carcere, e i suoi genitori. Ai suoi parenti il ragazzo, amico dell'allora fidanzata di Luca Anastasiya Kylemnyk e che per la vicenda è stato condannato in abbreviato a quattro anni di reclusione per spaccio, chiedeva anche una mano per "fare casino": "Gli dovete fare la guerra a sti schifosi, fategli male".

"Ditegli: a voi è morto un figlio e non lo rivedrete mai più"

Le frasi pronunciate sono molto offensive nei confronti dei genitori di Luca, che in quel periodo si trovavano da poco più di un mese a piangere il loro figlio, ucciso con un colpo di pistola da Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, adesso a processo per omicidio. "Dite: ‘ma come com'è che scegliete de sta in giro, allo stadio, invece de sta a piagne'", chiede Princi di dire al papà e alla mamma di Luca. "Sti luridi hanno due avvocati con un figlio morto, quando teoricamente dovevate sta a piagne, i peggio infami sono i genitori". E ancora, come riporta l'edizione romana della Repubblica: "Ce l'ho a morte con tutti gli infami…arrivasse il messaggio che farò un bordello. Se lo devono ricordà ogni giorno che gli è morto un figlio", "Io in carcere sto benissimo, l'unica cosa che mi fa stare male è non andare a citofonare per dirgli tuo figlio è uno spacciatore, è morto e non lo riavrai", "Fategli tanto male, perché non lo posso fare io….andategli a citofonare e ditegli: l'avete carcerato Giovanni e non gliene frega niente, a voi è morto un figlio e non lo rivedrete mai più brutti infami".

Il papà di Luca: Avevo già sentito le offese, Princi è un manipolatore pericoloso

Adesso Princi è ai domiciliari: "A lui è andata anche bene, con il rito abbreviato si fa 4 anni di domiciliari e poi sarà libero. Bisogna stare attenti, è pericoloso", ha detto a Repubblica Alfonso Sacchi, il papà di Luca. In merito alle offese nei suoi confronti ha spiegato: "Queste conversazioni le avevo ascoltate già un mese fa, ma non mi hanno sconvolto, sapevo già che si tratta di un manipolatore pericoloso. Non ha ucciso lui mio figlio, ma ha organizzato tutto e quello che ci ha rimesso è stato Luca, un ragazzo d'oro". Il pensiero del papà di Luca è adesso rivolto al processo: "Spero in una sentenza giusta per chi ha ucciso Luca, ma quelli che abbiamo l'ergastolo a vita siamo noi, io, mia moglie e il fratello di Luca, noi vivremo in eterno con questo dolore che non potete neanche capire".

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