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Opinioni

Le frasi antisemite di Paolo Signorelli e il silenzio imbarazzante delle comunità ebraiche

Nelle polemiche sul portavoce del ministro Francesco Lollobrigida si fa sentire il silenzio delle istituzioni ebraiche italiane, che accusano di antisemitismo chiunque protesti contro la guerra del governo di Israele a Gaza, ma pronte a chiudere un occhio quando l’antisemitismo si manifesta nel cuore del potere della destra al governo.
A cura di Valerio Renzi
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Il ministro Lollobrigida e il suo portavoce, Signorelli
Il ministro Lollobrigida e il suo portavoce, Signorelli

Insulti a "quell'ebreo" e "porco" di Gad Lerner. E poi i romanisti "tutti ebrei", "mortacci loro e degli ebrei". E ancora l'esultanza per l'assoluzione del feroce boss della mafia albanese Elvis Demce ("Ma hanno assolto Elvis? Fantastico dajee") e ancora discussioni che ruotano attorno a riti e personaggi del neofascismo. Questoè il tenore delle chat tra Paolo Signorelli, portavoce del ministro Francesco Lollobrigida, e il capo degli ultras del Lazio e narcotrafficante Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Sono emerse nel corso del dibattimento sull'omicidio di Piscitelli, assassinato il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti.

Inquieta di queste chat l'antisemitismo, ma anche la consuetudine di un uomo così vicino al cuore delle istituzioni e ai vertici di Fratelli d'Italia, con figure di spicco della criminalità organizzata. Per ora Signorelli si è "autosospeso", ambigua formula con cui il cerchio magico di Giorgia e Arianna Meloni vuole far passare la tempesta sperando che si sgonfi, tenendo Signorelli al suo posto.

Se le opposizioni hanno annunciato che porteranno la vicenda sollevata dal quotidiano la Repubblica in parlamento, la voce che al momento manca nel dibattito è quella dell'ebraismo istituzionale italiano, che sembra per nulla turbato da sapere che il portavoce di un ministro, non solo è un estremista di destra con stretti rapporti con il capo di un gruppo ultras che più volte si è distinto per il suo antisemitismo fuori e dentro lo stadio, ma a sua volta si esprime senza lasciare spazio a nessuna ambiguità sui suoi sentimenti e idee.

Quando qualche mese fa abbiamo portato alla luce il testo di una canzone antisemita tutt'ora presente nel repertorio da cantante di Marcello De Angelis, questo alla fine si è dovuto dimettere. In quel caso la Comunità ebraica di Roma si era fatta sentire, sottolineando l'incompatibilità con il ruolo istituzionale di De Angelis e quelle idee. Se De Angelis aveva poi pubblicamente preso le distanze con un lungo post,  Signorelli si è limitato a farsi difendere dai vertici di Fratelli d'Italia e dal suo capo Lollobrigida, non ha neanche sentito il bisogno di spiegare quel suo legame così stretto con Piscitelli e con Demce.

Gad Lerner, venuto a conoscenza della vicenda, ha dichiarato con grande chiarezza: "Noi ebrei dovremmo ricordarci in questi momenti drammatici di diffidare di certi presunti nuovi amici. Oggi si proclamano paladini della lotta all'antisemitismo, mentre tra di loro ne coltivano proprio gli stereotipi più infami". Mentre l'ebraismo istituzionale italiano è impegnato a definire chiunque si impegni per il cessate il fuoco e condanni le politiche del governo d'Israele a Gaza come "antisemita", suona incredibile che non prenda parola quando l'antisemitismo si manifesta in modo così cristallino. La mancanza di una presa di parola su Signorelli, sembra solo il risultato della volontà di non incrinare in nessun modo il rapporto con la premier Giorgia Meloni e il suo entourage più stretto. Ancora una volta l'agenda del governo israeliano è più importante di ogni altra considerazione, e mentre si vagheggia dell'antisemitismo degli studenti che protestano nelle università, si chiude un occhio quando questo si manifesta nel cuore delle istituzioni.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Prima di arrivare a Fanpage.it ho collaborato su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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