Lazio zona rossa, D’Amato non ci sta: “Dati vecchi”. Ma per l’Iss la situazione è in peggioramento
È ottimista l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato che ha visto passare in un solo colpo la Regione Lazio passare dalla fascia gialla alla fascia rossa senza passare per l'arancione, in virtù di un indice Rt di 1,3 (il passaggio è previsto da 1,25), ma continua a guardare con ottimismo ai dati convinto che dalla prossima settimana già ci sarà un miglioramento. Un rammarico che non è ovviamente la negazione della gravità della situazione, anche se in un'intervista rilasciata all'edizione romana del quotidiano la Repubblica sottolinea come l'Rt "è un valore che guarda indietro di 14 giorni. Gli indicatori che guardano avanti, come l'incidenza dei positivi sulla popolazione e i tassi di occupazione dei posti letto, sono buoni a Roma e nel resto delle nostre province"
D'Amato si spinge a prevedere "un miglioramento dei dati già dalla prossima settimana" e contesta duramente il criterio dell'indice Rt per il passaggio di zona: "C'è una forte discussione tecnica e scientifica su come migliorare il parametro Rt. Sono intervenuti l'Accademia dei Lincei e la fondazione Gimbe. Concordo con loro, non si può decidere solo in base all'indice Rt. Purtroppo il problema è che le regole che ci siamo dati a livello nazionale di fatto prevedono questo automatismo". Ma al di là di indici e criteri, in attesa che la vaccinazione di massa faccia il suo effetto, ieri l'Iss in conferenza stampa ha chiarito come la situazione è in netto peggioramento in tutta Italia e che la tendenza porterà tutta Italia (esclusa la Sardegna) in zona rossa.
Colpa della maggiore contagiosità delle varianti e di misure che non sembrano in grado di stare appunto un passo avanti al virus, intervenendo – proprio come paradossalmente denuncia D'Amato arrivando però a conclusioni opposte – senza anticipare le conseguenze dell'aumento del contagio ampiamente prevedibile. Negli scorsi mesi infatti l'assessore del Lazio aveva più volte chiesto misure più stringenti al governo. Secondo l'Iss è molto probabile che già questa settimana è stata superata a livello nazionale la soglia considerata di rischio di 250 casi per centomila abitanti.