Lazio, superata la soglia critica delle terapie intensive: la corsa per non finire in zona rossa
Secondo i dati elaborati da Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, per la prima volta ieri, martedì 17 novembre, il Lazio ha superato la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Con un balzo di 30 ricoveri in più in sole 24 ore, i pazienti nelle terapie intensive della rete Covid sono 308 (dati forniti ieri dalla Regione Lazio) e rappresentano il 32 per cento dei posti attivati. La soglia di allerta fissata in uno dei 21 indicatori presi in considerazione dall'Istituto Superiore di Sanità per la classificazione delle Regioni italiane in base al rischio e la suddivisione nelle tre aree (zona rossa, zona arancione e zona gialla) è pari al 30 per cento. Soglia che, come detto, ieri il Lazio ha superato per la prima volta.
Nell'ultimo monitoraggio dell'Iss, in base al quale è stata presa la decisione confermare il Lazio in area gialla, il tasso di occupazione delle terapie intensive era al 26 per cento. Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto ordinari, invece, era già sopra la soglia di allerta (fissata al 40 per cento) e aveva toccato il 47 per cento. Attualmente è al 49 per cento e il dato è in leggero calo da due giorni.
I posti di terapia intensiva disponibili nel Lazio
Stando ai dati forniti dalla Regione, il Lazio può contare di 5.310 posti letto per pazienti Covid: i posti letto nei reparti ordinari sono 4.429, mentre quelli in terapia intensiva sono 901. Ci sono due dati da tenere in considerazione: il primo riguarda il fatto che non tutti questi posti previsti sono stati già attivati (al Policlinico Umberto I, per esempio, saranno attivati l'85 per cento dei posti previsti entro la fine di questa settimana). Il secondo riguarda i dati dell'Agenas: nella tabella in alto sono indicati 962 posti letto di terapia intensiva nel Lazio, cioè 563 esistenti pre-pandemia, più 399 dedicati a Covid quasi tutti di nuova attivazione. Inoltre ci sono altri 253 posti attivabili e previsti nell'ordinanza dello scorso 6 novembre.
A preoccupare è ancora la crescita dei ricoveri
È proprio il dato sull'occupazione dei posti letto a preoccupare la Regione in vista del monitoraggio del venerdì, che potrebbe decretare il ‘passaggio di zona' di alcune regioni. Gli indicatori del Lazio, per il momento, sono buoni: l'indice Rt è vicino a quota 1 (sotto quota 1 significherebbe che i casi comincerebbero a diminuire), l'aumento dei casi è stabile e anzi il trend è in leggera diminuzione, il tracciamento funziona e il rapporto tra casi testati e casi positivi è il più basso d'Italia. L'unico parametro che preoccupa è, per l'appunto, il tasso di occupazione dei posti letto: la Regione Lazio aveva calcolato un trend in aumento dei ricoveri fino alla fine di novembre e i prossimi giorni saranno decisivi: se i ricoveri cominceranno a diminuire, se pur lievemente, il sistema sanitario del Lazio potrà tenere. Altimenti, per stessa ammissione di D'Amato e Zingaretti, saranno guai. Nelle previsioni della Regione sul fabbisogno dei posti letto in terapia intensiva (pubblicato sull'ordinanza del 6 novembre) un primo calo del numero dei ricoveri più gravi è ipotizzato proprio per oggi, 18 novembre.