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Covid 19

Lazio, nuove regole per il rientro a scuola: quarantena da 10 a 5 giorni, stop al certificato medico

Sono entrare in vigore nel Lazio le nuove regole per il rientro a scuola dei ragazzi positivi o contatti stretti di casi di coronavirus. E rispondono a una parola: semplificazione.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Cambiano le regole per il rientro a scuola dei ragazzi positivi o contatti stretti di caso accertato di Sars CoV-2. A comunicarlo è la Regione Lazio, che revocato la precedente circolare. A partire da oggi, lunedì 7 febbraio 2022, le procedure per il rientro a scuola saranno semplificate: non ci sarà più bisogno, insomma, del certificato di avvenuta guarigione rilasciato dal medico di base, ma solo del tampone negativo. Ma andiamo a vedere concretamente come funzionerà il rientro in classe a partire già dalla giornata di oggi.

Cosa prevedono le nuove norme per il rientro a scuola

Secondo quanto stabilito dalla circolare diffusa dalla Regione Lazio, "nei casi in cui la frequenza scolastica sia stata sospesa, da lunedì 7/2/2022 possono riprendere la didattica in presenza (con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2 fino al termine indicato dalla disposizione sanitaria) gli alunni dei servizi educativi, delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale, in possesso di uno dei seguenti requisiti":

  • conclusione del ciclo vaccinale primario da meno di 120 giorni
  • essere guariti dalla covid-19 da meno di 120 giorni o dopo aver completato il ciclo vaccinale primario
  • aver effettuato, nel caso sia prevista, la dose di richiamo

In sostanza per rientrare a scuola farà fede il solo tampone negativo, e non ci sarà più l'obbligo di passare dal pediatra o dal medico di base per il certificato di avvenuta guarigione. I ragazzi che frequentano la scuola primaria, sottoposti a sorveglianza con obbligo di tampone, possono ricominciare ad andare a scuola in presenza da oggi senza fare altri test. Gli alunni dei servizi educativi, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado che il 5 febbraio erano ancora in quarantena e non hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, dovranno fare cinque giorni di quarantena e non più dieci.

Cosa fare in caso di sintomi da coronavirus

La circolare ricorda inoltre che in caso di "febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), mal di gola, dispnea, mialgie, raffreddore/congestione nasale" è consigliato non mandare i ragazzi a scuola, ma contattare il pediatra o il medico di famiglia, avendo cura di farli rimanere all'interno delle abitazioni. Questi, infatti, sono i sintomi più comuni da coronavirus nei bambini, in presenza dei quali è meglio prendere accorgimenti e precauzioni. Se il pediatra sospetta che il bambino abbia contratto l'infezione, può decidere di prescrivere un tampone, o molecolare o antigenico. Nel caso questo sia positivo, i genitori devono avvisare la scuola.

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