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Lazio, la canzone di De Angelis contro gli ebrei è un caso. L’opposizione: “Antisemitismo fuori da istituzioni”

Dopo la notizia pubblicata da Fanpage di una canzone scritta e cantata dal portavoce della Regione Lazio Marcello De Angelis, in cui parla degli ebrei come “razza di mercanti”, le opposizioni sono tornate a chiedere al presidente Francesco Rocca di allontanare l’esponente di destra dal suo ruolo istituzionale.
A cura di Valerio Renzi
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Non sono mancate le reazioni della politica alla notizia pubblicata da Fanpage.it, in merito a una canzone scritta dal portavoce della Regione Lazio Marcello De Angelis in cui definisce gli ebrei "razza di mercanti". Dopo le polemiche sulle dichiarazioni sulla strage di Bologna, l'ex parlamentare di Alleanza Nazionale con una lunga militanza di estrema destra alle spalle, torna di nuovo al centro della bufera. E le pressioni per arrivare alle dimissioni dell'esponente di destra, si fanno sempre più forti attorno a Francesco Rocca.

"Più passano i giorni e più emergono particolari gravi sul contesto culturale in cui si muove Marcello De Angelis, nominato dal Presidente Rocca responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Fanpage oggi racconta infatti di una canzone scritta proprio da De Angelis che, tra le altre cose è il frontman e l'autore dei testi del gruppo di "rock identitario" 270 bis. Una canzone dal titolo ‘Settembre nero', che è infatti di chiaro carattere antisemita; gli ebrei vengono definiti da De Angelis nel testo della canzone, tra le altre cose, come ‘razza di mercanti‘",  ha dichiara Marta Bonafoni, coordinatrice della Segreteria nazionale PD.

Gli fa eco la consigliera regionale dem Eleonora Mattia che chiede di tenere "l'antisemitismo fuori dalle istituzioni", e a Rocca di chiedere le dimissioni al diretto interessato.

Sul caso interviene anche l'assessore capitolino Tobia Zevi postando l'articolo di Fanpage:  "Marcello De Angelis, dopo le dichiarazioni fasciste sulla strage di Bologna, si ripete e sporca nuovamente le istituzioni del nostro Paese, definendo gli ebrei "una razza di mercanti, che cantano pace ma stuprano donne”. "Caro De Angelis, io sono ebreo, ma non sono un mercante – come se fosse un insulto esserlo – non appartengo a nessuna “razza" e non sono uno stupratore di donne. Con quale supponenza il Portavoce della Regione Lazio tenta di giustificare le azioni dei terroristi di Settembre Nero dando responsabilità inesistenti agli ebrei? Mi auguro che il Governatore Francesco Rocca, davanti a un episodio così chiaro di antisemitismo, prenda subito le distanze da De Angelis e lo allontani definitivamente dalla Regione Lazio e da qualsiasi altro incarico istituzionale”.

"In qualunque Paese democratico l'autore di una canzone antisemita che non si è mai nemmeno scusato di aver definito il popolo ebraico ‘una razza di mercanti' non potrebbe ricoprire alcun incarico politico e istituzionale. Non così nella regione Lazio di Francesco Rocca. La presidente Giorgia Meloni non può continuare a fare finta di non vedere", twitta il deputato romano del Partito Democratico Andrea Casu. Poco dopo arriva un post Facebook di Emanuele Fiano, più volte nel mirino per essere di religione ebraica: "E questo ce lo teniamo ancora come portavoce della Regione Lazio? Uno che canta ‘razza di mercanti”'? Cosa ci aspetta ancora?".

Per il leader di Sinistra Italia Nicola Fratoianni "il presidente del Lazio non ha più scuse" per rispetto "delle Istituzioni deve cacciare De Angelis". "L'antisemitismo non è un'opinione", chiosa Fratoianni.

Secondo Sandro Ruotolo, responsabile Cultura della segreteria nazionale del Pd, "De Angelis è un problema nazionale perché è un vulnus per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione antifascista. La presidente Meloni non può lavarsene le mani derubricando il caso ad un fatto locale. Il presidente della Regione Francesco Rocca sa bene quanto siano state scuse di comodo quelle del capo della comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che ha negato, sui social, la matrice fascista della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La dimostrazione del suo mancato ravvedimento sta in quel post antisemita di un anno fa nel quale inneggia al nazista Himmler e che non è stato rimosso. Per noi De Angelis non può più ricoprire quel ruolo istituzionale".

Per Daniele Nahum, consigliere del Partito Democratico di Milano: "A questo punto il problema diventa di natura democratica. Riferirsi agli ebrei come “una razza di mercanti” non è degno di chi rappresenta le istituzioni. Giorgia Meloni e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, devono pretendere le dimissioni di De Angelis. Altrimenti sono loro stessi a sdoganare l’antisemitismo.".

"Non c’è fine al peggio. Oggi scopriamo che Marcello De Angelis è l’autore di una canzone antisemita. A questo si aggiunge, secondo quanto riporta Fanpage, un passaggio nel suo libro in cui definisce il 25 aprile ‘un giorno tragico'. Il Presidente Rocca non può continuare a far finta di nulla e lasciare De Angelis al suo posto", si legge in una nota del gruppo MoVimento 5 Stelle. "Il 1 settembre, nel corso del Consiglio straordinario, richiesto da tutte le opposizioni, chiederemo conto anche di queste ennesime, inaccettabili e tristi prese di posizione che sono sintomatiche del contesto culturale in cui si muove il Responsabile della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio".

E il caso De Angelis spacca la maggioranza. Netta la presa di posizione del coordinamento regionale di Forza Italia Giovani Lazio, che in una nota scrive: "Prima la sparata sulla strage di Bologna e siamo stati zitti. Sarà stato uno scivolone, abbiamo pensato. Ora però anche basta. Abbiamo tolleranza zero verso ogni forma di antisemitismo ed è per questo che chiediamo con forza a De Angelis di fare un passo indietro e, in assenza di questa sensibilità, al Presidente Rocca di intervenire con la revoca dell'incarico".

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