Lazio, approvata la legge che cambia gli asili nido: nasce il ‘sistema integrato’ fino a 6 anni
Non più il solo asilo nido, ma un vero e proprio ‘sistema integrato di educazione e istruzione' per i bimbi a partire dalla loro nascita e fino a 6 anni di età. La principale novità della nuova legge sull'infanzia, approvata dopo 40 anni dal consiglio regionale del Lazio, è che l'asilo nido non sarà più un "servizio di assistenza sociale", ma un servizio di istruzione, educazione, gioco e cura dei bambini e delle bambine. Fino alla scuola elementare, quindi, ci sarà un unico percorso formativo, con i nidi che entreranno a far parte di questa offerta complessiva. Il Lazio sarà la prima regione in Italia ad applicare il decreto legislativo sul ‘sistema integrato di educazione e istruzione dell'infanzia', di cui faranno parte, quindi, anche i nidi, i micronidi e le sezioni primavera, cioè il ponte con la scuola materna. L'obiettivo sarà quello di arrivare all'abbattimento delle rette e, infine, rendere gratuito il servizio. La priorità verrà data, con 48,5 milioni finanziati dalla Regione, alle famiglie in condizione di disagio socio-economico, a quelle con figli disabili e bambini e bambini in affido che si affidano ai privati per mancanza di posti disponibili nel pubblico. Questi servizi saranno gestiti dai comuni, che si occuperanno anche delle tariffe e delle spese di gestione da parte delle famiglie.
Il Sistema integrato di educazione e di istruzione, recita il decreto legislativo del 2017 che lo ha istituito, "garantisce a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali".
Istituiti i poli per l'infanzia
La nuova legge prevede l'istituzione di poli per l'infanzia, cioè strutture che riuniranno in un unica sede o in edifici vicini servizi di istruzione per i più piccoli dagli asili nido, alle aree gioco e fino alla scuola per l'infanzia. Nelle parole del Ministero dell'Istruzione l'idea è quella di costituire "laboratori permanenti di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio". In questo polo, come detto, i bimbi e le bimbe potranno affrontare un percorso formativo ed educativo dalla nascita e fino ai 6 anni di età con il passaggio alla scuola elementare. La legge regionale del Lazio introduce anche alcuni servizi sperimentali come per esempio ‘l'outdoor education', vale a dire "l'uso di fattorie, agriturismi, riserve naturali e parchi per accompagnare i bambini e le bambine nella crescita attraverso percorsi esperienziali spesso totalmente al di fuori delle aule". "Sono molto soddisfatta dell’approvazione nella legge di un articolo specifico sull’educazione outdoor, per il quale mi sono impegnata a lungo. Un risultato ottenuto grazie all’ascolto, alle osservazioni e consigli di tante associazioni del territorio che propongono da tempo questo nuovo modello di educazione a contatto con la natura, non alternativo ma complementare all’insegnamento tradizionale nelle aule", ha commentato la consigliera Marta Bonafoni, Capogruppo della Lista Civica Zingaretti.
Regolamentati i dici domestici
Nell'ambito dei servizi integrativi la legge regolamenta i nidi domestici, comprese le tagesmutter (in pratica i micro nidi casalinghi), che potranno accogliere fino a un massimo di cinque bambini tra i tre e i trentasei mesi di età in abitazioni private in possesso dei requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa. "Si attua finalmente il passaggio da servizio sociale a domanda individuale a servizio di educazione e istruzione a offerta universale nella misura in cui si amplia il raggio di azione della normativa. Il Sistema integrato garantisce la continuità educativa, anche attraverso la costituzione di poli per l'infanzia, con un'offerta qualificata e all'avanguardia e individuando una serie di servizi educativi per l'infanzia, diversificati e adattabili alle esigenze di ciascuna famiglia e/o territorio, anche dando copertura legislativa a esperienze già avviate de facto", ha commentato la presidente della IX Commissione Eleonora Mattia, Partito democratico. Per Mattia è una legge "contro le disuguaglianze che rappresenta uno strumento essenziale e irrinunciabile del fare comunità, tenendo insieme bambini, ragazzi, famiglie e istituzioni. La legge sullo 0-6 è un vero traguardo che il Lazio raggiunge per una migliore crescita delle nostre bambine e bambini e per l'evoluzione della nostra società". "Con la nuova legge sui servizi educativi per l'infanzia, il Lazio si mette finalmente al passo, dopo l'ultima legge regionale che risale a 40 anni fa, con le nuove esigenze della scuola, delle nostre comunità. E risponde alla necessità di essere ancora più vicini ai bambini fino ai 6 anni, tra i più colpiti dal lockdown, e alle loro famiglie", ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini al termine della seduta.