Lavoratrice del Bioparco sviene per il caldo: “Noi costretti al calore nel gabbiotto di ferro”
Stava lavorando all'interno del Bioparco di Roma, nel cuore di Villa Borghese, quando si è sentita male. È quanto avvenuto ad un'operatrice della struttura che è svenuta per il forte caldo di questi giorni: in suo soccorso è dovuta intervenire anche un'autoambulanza del 118 per la gravità della situazione. A denunciare l'accaduto il sindacato FP Cgil di Roma e del Lazio con una nota.
La nota del sindacato: cosa è successo
"In questi giorni di caldo oppressivo, l’Ufficio stampa del Bioparco di Roma sta diffondendo numerosi comunicati stampa sulla distribuzione di frutta fresca e giaccio agli animali del Bioparco. Una attenzione al benessere animale che ci fa davvero piacere come tratto di civiltà della Città di Roma. Peccato che altrettanta attenzione non sia dedicata al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori del Bioparco". Così inizia la nota del sindacato che ha reso noto quanto accaduto nella giornata di ieri, lunedì 29 luglio 2024.
La mancanza di aree di ristoro
La lavoratrice, dipendente di una delle ditte che operano in appalto si è sentita male per il forte caldo. Secondo quanto sottolinea il sindacato, oltre al caldo, la causa sarebbe da ricercare nella mancanza di aree dedicate a lavoratori e lavoratrici.
"Loro non hanno alcuna possibilità di avere un punto di ristoro dal caldo, delle pause nelle ore più calde, devono accogliere i visitatori da un gabbiotto tutto in ferro nel quale la temperatura sale a limiti insopportabili provvisto di un idoneo sistema di condizionamento – continua la nota – Lavoratori e lavoratrici sono lasciati nel caldo più estremo, a loro rischio e pericolo".
Condizioni economiche e incertezze
Ma non ci sarebbe solo il caldo: a preoccupare gli operatori e le operatrici che lavorano per la Fondazione Bioparco di Roma sarebbe anche le condizioni economica visto che, secondo il sindacato, di lavoratori degli appalti non è stata pagata neanche la quattordicesima e la totale incertezza del proprio futuro per "una gara di appalto costruita male con unico obiettivo di risparmiare e fare cassa sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori", si legge ancora nella nota.