Lavoratore Ipercoop chiama i Cobas, viene aggredito dalla direttrice e finisce all’ospedale
Nella giornata di sabato scorso, 12 febbraio 2022, un sindacalista Cobas dipendente dell'Ipercoop Euroma 2 con problemi cardiopatici è finito all'ospedale dopo essere stato aggredito dalla direttrice dello stabilimento in cui lavora.
A denunciarlo è Francesco Iacovone, dal Cobas Nazionale: "Hanno contestato un nostro delegato sindacale che ci aveva contattato per denunciare una situazione ambigua in azienda. Io sono andato a parlare con la direttrice che però non mi ha risposto – ha dichiarato a Fanpage.it – poi lo ha aspettato, lo ha preso di petto e gli ha urlato: "Tu non ti devi permettere di chiamare il sindacato, ci sono io che ti risolvo i problemi!". Lui, cardiopatico, si è sentito male: la sicurezza del centro commerciale gli ha registrato il battito cardiaco e gli ha riscontrato 120 pulsazioni al minuto." Il delegato sindacale, allora, è stato portato all'ospedale, dove è stato curato con enzimi cardiaci e flebo: è uscito soltanto a mezzanotte, con quattro giorni di prognosi e dolori al petto.
La vicenda in azienda: norme igienico sanitarie a rischio e muletti manomessi
La ragione che aveva spinto il delegato Cobas a rivolgersi al sindacato è stata la richiesta di scaricare dei latticini all'interno di una cella frigorifera riservata a prodotti di carne, violando le norme igienico sanitarie vigenti. Questa richiesta, però, oltre ad essere illegale, ha insospettito il lavoratore, come se fosse un tranello, perché è arrivata ad un giorno di distanza da una lettera di contestazione che l'azienda gli aveva recapitato in cui l'azienda ammettere di videosorvegliare i lavoratori e le lavoratrici durante le ore di lavoro e risponde alla denuncia da parte dei Cobas dell'utilizzo nello stabile di muletti, i carrelli elevatori usati per trasportare la merce più pesante nei magazzini, danneggiati.
"La contestazione si riferisce ad un giorno in cui ero andato a trovarlo all'Ipercoop e ho fatto una rimostranza su un muletto malfunzionante. Io lo avevo visto mentre stava su un muletto evidentemente rotto, lo è andato a cambiare con un altro, evidentemente rotto pure quello: era legato con la pellicola dei confezionamenti – spiega a Fanpage.it Francesco Iacovone, dei Cobas nazionale – Come ho detto anche ad uno dei responsabili del supermercato, non è possibile tenere carrelli ridotti in quelle condizioni, se cade il manubrio spacca le gambe ai lavoratori."
La pellicola, infatti, viene utilizzare per bloccare il sistema di sicurezza del freno del muletto: "Quando monti sul muletto, è il tuo peso che gli permette di muoversi. Se scendi, il sistema di sicurezza fa bloccare il carrello in automatico – continua Iacovone descrivendo a Fanpage.it le condizioni in cui vengono utilizzati i muletti – Spesso, però, la pellicola viene applicata su un apposito sensore che verifica la presenza dell'addetto. Simulando la presenza del lavoratore o della lavoratrice a bordo del carrello, il muletto non si ferma più, quindi si può camminare accanto al muletto mentre si effettua il caricamento con il rischio, però, che possa cadere qualcosa addosso o che il muletto possa arrivare fino a sotto le gambe, ferendo i lavoratori: ci sono stati molti infortuni proprio per questo. Noi abbiamo già sporto una denuncia alla Procura della Repubblica."
I provvedimenti dei Cobas sulla vicenda dell'Ipercoop Euroma2
A proposito di questa situazione i Cobas stanno prendendo provvedimenti: "Per quanto riguarda il lavoratore costretto stivare i latticini nella cella frigorifera della carne nonostante le sue rimostranze è già stata sporta la denuncia ai Nas di Roma Eur. Ora, insieme ai nostri legali, stiamo preparando l'esposto al garante della privacy e al Ministero del Lavoro – continua Iacovone – Io andrò personalmente al nucleo ispettivo dei carabinieri e dell'ispettorato del lavoro e nel frattempo abbiamo fatto una denuncia anche per i muletti manomessi." Ciò che è stato riscontrato, infatti, viola varie norme esposte nel testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, compreso il divieto di manomissione dei macchinari. Sulla reazione dell'Ipercoop Euroma2, invece, non si hanno notizie: "L'azienda è sparita: probabilmente non sanno cosa dirci."