Lavinia investita all’asilo, indagata la donna denunciata per falsa testimonianza
"Siamo pronti ad un nuovo processo per falsa testimonianza", avevano dichiarato qualche mese fa i genitori di Lavinia, la bimba investita nell'agosto del 2018 mentre si trovava all'asilo e da allora in stato vegetativo. Nel corso del processo, una delle testimoni avrebbe rilasciato una falsa testimonianza a favore della maestra, che siede al banco degli imputati per abbandono di minore (a giudizio anche la donna che ha investito la bimba per lesioni gravissime).
La donna, presentandosi come testimone, avrebbe fornito una versione contraddittoria e divergente rispetto a quanto dichiarato alla polizia nel periodo immediatamente successivo all'incidente. Oggi risulta ufficialmente iscritta nel registro degli indagati: spetterà alla Procura della Repubblica di Velletri valutare la sua posizione.
La falsa testimonianza
La donna aveva raccontato di essere arrivata nell'asilo, una struttura che nel periodo estivo veniva adibito a centro estivo, proprio mentre la maestra e la donna che ha investito Lavinia la stavano portando in ospedale: "Non hanno aspettato in ambulanza, ma hanno raggiunto il pronto soccorso in automobile: la testimone le avrebbe incrociate in quel momento", ha spiegato il papà di Lavinia, Massimo Montebove.
"Le due le avrebbero chiesto di restare con i bimbi fra cui c'era anche il figlio della stessa testimone. Lei, però, dopo essere entrata nella scuola e aver trovato i bambini da soli, soltanto in compagnia di una bambina più grande, si sarebbe sottratta da quella responsabilità e sarebbe tornata al lavoro".
Il processo
Dopo un inizio lento, nel 2022 il processo è proseguito senza impedimenti, fino ad ora: per legittimo impedimento di una delle due imputate, la mamma che ha investito la bimba, che ha partorito poco dopo l'inizio dell'anno. L'appuntamento con la prossima udienza è già fissato per l'8 maggio prossimo: "Ci auguriamo che il processo possa concludersi presto", hanno sempre detto i genitori della piccola, che non escludono l'apertura di un secondo procedimento, stavolta per falsa testimonianza.
"La persona denunciata, però, potrebbe anche scegliere di ritrattare la sua testimonianza nell'ambito del processo in corso finché non verrà chiusa l'istruttoria, usufruendo della causa di non punibilità prevista dal nostro codice penale – aveva spiegato l'avvocata Spagnolo, che assista la famiglia della piccola – Vogliamo solo la verità e giustizia per Lavinia".