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Lavinia investita all’asilo, i genitori: “Siamo pronti ad un nuovo processo per falsa testimonianza”

I genitori della piccola Lavinia hanno già denunciato una teste per falsa testimonianza. “Siamo pronti a nuovo processo”, hanno dichiarato a Fanpage.it.
A cura di Beatrice Tominic
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Non avrebbe ancora scelto di ritrattare la sua posizione la donna denunciata per falsa testimonianza dalla famiglia di Lavinia, la bimba investita nel 2018 all'asilo e da allora in stato vegetativo. "Siamo pronti ad un nuovo processo per falsa testimonianza", ha rivelato a Fanpage.it Massimo Montebove, il papà della piccola. Chiamata in aula a testimoniare nelle scorse settimane, la donna avrebbe fornito una versione contraddittoria e divergente rispetto a quanto dichiarato in precedenza, in fase d'indagine probabilmente per difendere una delle due imputate, la maestra che quel giorno aveva il compito di accudire la piccola Lavinia.

Appuntamento all'anno nuovo con una nuova udienza, che si terrà il prossimo 9 gennaio. "Ci auguriamo che possa svolgersi velocemente", ha aggiunto il papà della piccola. Non è escluso, però, che possa esserci qualche ritardo a causa di un possibile legittimo impedimento in quanto una delle due imputate, la donna che ha investito Lavinia, è incinta e partorirà a giorni: questa situazione non dovrebbe comunque incidere su un'eventuale prescrizione. Oltre alla donna che ha investito la piccola, la mamma di uno dei compagni dell'asilo, imputata per lesioni colpose gravissime, è finita a processo la maestra, accusata di abbandono di minore. "L'ho persa di vista solo per qualche secondo", ha sempre dichiarato quest'ultima.

L'udienza di oggi: l'assicurazione sull'automobile

Nell'appuntamento in aula che si è tenuto oggi sono stati ascoltati altri due testimoni della difesa. Per prima ha parlato la responsabile della rete liquidatrice Allianz, assicurazione dell'automobile che ha investito Lavinia, che ha ricordato di aver fornito gli anticipi per le prime spese alla famiglia della piccola. Ha spiegato anche che sarebbe ancora in corso una trattativa con la famiglia. Si tratta della seconda voce da parte delle compagnie di assicurazioni. In una precedente udienza, infatti era stato chiamato a parlare il responsabile della polizza sull'asilo, di cui la famiglia di Lavinia è rimasta per quattro anni: "Abbiamo saputo della sua esistenza soltanto quest'anno", aveva spiegato il papà di Lavinia a Fanpage.it.

L'esperto di incidenti stradali: "Lavinia non poteva essere vista"

La seconda voce ascoltata oggi in aula è invece quella di un architetto esperto di dinamiche di incidenti stradali, chiamato dal legale della donna che ha investito la piccola in quella tragica giornata di agosto del 2018. Secondo quanto spiegato dall'architetto, la donna al volante non sarebbe mai riuscita a vedere la piccola, che gattonava ancora. Il consulente della famiglia Montebove, ingegnere  esperto in ambito forense e specializzato in infortunistica stradale, invece, ha sostenuto il contrario.

Ciò che è certo, come già raccontato in una precedente udienza dalla stessa donna al volante, è che una volta investita la piccola, è riuscita a vedere il suo corpicino ancora sull'asfalto: "C’era un fagotto rosa in terra: ho capito di averla investita. Non c’erano adulti", aveva ricordato.

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