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Lavinia investita all’asilo a 16 mesi, l’avvocata: “Omissione della maestra, non doveva succedere”

“Si tratta di un’omissione gravissima da parte della maestra: non doveva succedere”, ha dichiarato l’avvocata della famiglia Montebove Cristina Spagnolo a pochi giorni dalla prossima udienza sull’incidente di Lavinia, investita a 16 mesi mentre si trovava all’asilo e da allora in stato vegetativo.
A cura di Beatrice Tominic
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Lavinia nella sua cameretta, circondata dai macchinari necessari per le sue cure.
Lavinia nella sua cameretta, circondata dai macchinari necessari per le sue cure.

A poco più di una settimana dalla prossima udienza del processo di primo grado per l'incidente avvenuto alla piccola Lavinia, dopo un stop durato circa quattro mesi per legittimo impedimento, in stato vegetativo da sei anni dopo essere stata investita nel cortile dell'asilo quando aveva 16 mesi, l'avvocata della famiglia Montebove, Cristina Spagnolo, è tornata a parlare del caso.

"Quanto accaduto a Lavinia non doveva succedere – ha spiegato all'AdnKronos la legale – È accaduto per una gravissima omissione della maestra rispetto ai suoi obblighi di vigilanza: questa è la verità dei fatti che ci auguriamo la sentenza possa acclarare. Doloso o colposo che sia il reato contestato alla titolare dell'asilo, non cambia la sostanza".

Il processo per l'incidente

Al processo sono due le persone a sedere al banco degli imputati: la donna che ha investito la piccola, mamma di un altro bimbo che frequentava l'asilo, accusata di lesioni gravissime. "Mi sono accorta della sua presenza solo dopo averla investita: ho visto un fagotto rosa a terra e ho urlato". Oltre a lei, la maestra e titolare dell'asilo accusata, invece, di lesioni colpose gravissime e abbandono di minore.

"Dobbiamo precisare che la maestra, dopo l'incidente, ha lasciato i bambini soli con una minore di dieci anni per portare Lavinia in pronto soccorso a Velletri. Non ha chiamato il 112 e ha scelto di prendere in braccio la piccola dopo che era stata investita: una decisione che ha solo peggiorato la sua situazione – ha continuato l'avvocata Spagnolo – Dopo aver affidato Lavinia ai medici, ha usato il telefonino solo per urlare in una chiamata alla madre che sua figlia era stata investita, facendole venire un malore. Non si è preoccupata, invece, di contattare subito qualche adulto per correre all'asilo, dove aveva lasciato gli altri bambini da soli, tra cui il fratellino di Lavinia". Nel processo, ha fatto credere in seguito di aver lasciato i piccoli ad una sua amica, poi denunciata per falsa testimonianza.

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"La maestra ha proposto solo il risarcimento di un euro"

All'agenzia di stampa, l'avvocata ha ricordato come l'unica proposta arrivata da parte della maestra fosse quella del risarcimento di un euro: "Lo abbiamo respinto: la piccola per sopravvivere ha bisogno di una costosa assistenza che prevedono una spesa decine di migliaia di euro l'anno. La Asl prevede circa 12 ore di assistenza infermieristica al giorno: per metà giornata la piccola è a carico dei genitori".

In corso le trattative con le assicurazioni: "Per garantirle un futuro abbiamo fatto una transazione con l'assicurazione della macchina della investitrice, che non è affatto integrale, come risulta dalle carte, e che non ha effetto per la maestra, se non nella misura in cui chiederemo che sia chiamata a risarcire la differenza tra quanto liquidato in transazione e quanto spetterebbe a Lavinia".

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