Lavinia, in stato vegetativo dopo essere stata investita all’asilo: processo a rischio prescrizione
Un'automobile l'ha investita nel parcheggio dell'asilo nido che frequentava a Velletri, provincia di Roma. Lavinia aveva neanche un anno e mezzo quando è stata travolta quasi quattro anni fa. E da allora è in stato neurovegetativo. Dopo un lungo periodo passato in ospedale, è riuscita a tornare a casa dalla mamme e dal papà, ma niente è più stato come prima. Ora, però, le cose potrebbero andare ancora peggio, perché il processo rischia di cadere in prescrizione. Una maestra è stata accusata di abbandono di minori e la donna al volante della macchina è finita a processo per lesioni gravissime. L'udienza è stata rinviata al 20 marzo 2022 e, spiega l'avvocato della famiglia, "il rischio della prescrizione è reale: l'istruttoria avrà inizio a quasi quattro anni dal fatto ed è prevedibile che vengano ascoltati oltre trenta testimoni, con una possibile dilatazione dei tempi che potrebbe addirittura impedire al giudice di emettere una sentenza".
L'incidente che ha cambiato la vita alla piccola Lavinia
La mattina dell'incidente la mamma lasciò piccola Lavinia al personale scolastico. Secondo la versione della famiglia, la maestra l'avrebbe affidata a una bambina di dieci anni e la piccola si ritrovò dopo pochi minuti a gattonare nel parcheggio della scuola. Là è stata investita dalla Bmw guidata da un'altra mamma. Lo scontro provocò purtroppo lesioni gravissime: "Incosciente, cieca, sostanzialmente sorda e immobile, attaccata a un respiratore tramite stomia tracheale e alimentata via peg. Oltre a 1000 altri problemi", scriveva due anni fa il papà su Facebook. "Lavinia passa 18 ore dormendo, a volte la sistemiamo nella sua sedia per farla stara con noi, in cucina o in salone, per farla stare con noi".
La mamma: "La sua fine pena è mai, il nostro amore è per sempre"
La mamma di Lavinia, Lara, ha scritto su Facebook che per sua figlia "nulla di ciò che ha nel fisico e di ciò che quella macchina le ha distrutto nella testa andrà prescritto. La sua fine pena è ‘mai', il nostro Amore in compenso è per sempre. Quando e se accadrà che il processo finirà con la prescrizione, niente potrà mai togliere le responsabilità di chi poteva e doveva evitare questa tragedia: sicuramente non per me, per suo padre, per i suoi fratelli, per i nonni o per Lavinia'. Una cosa è sicura: lotteremo in tutte le sedi per avere giustizia e anche per far sì che non le sia negato il diritto ad una assistenza infermieristica adeguata". Secondo la signora Lara le risorse per l'assistenza ci sono, "ma sembra che la cooperativa che opera per conto dell'Asl Roma 6, non sia in grado di reperire il personale infermieristico, assorbito tramite contratti più remunerativi nel settore pubblico".