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L’attrice Alessandra Monti molestata e palpeggiata da un chirurgo: condannato a tre anni

Un chirurgo è stato condannato a tre anni e sei mesi per aver molestato verbalmente e fisicamente l’attrice Alessandra Monti. “È la fine di un incubo. Mai avrei immaginato di trovarmi in una situazione così difficili. Sono stata male per anni. E tutte le volte in cui ripenso a quanto mi è successo, il timore è che un giorno possa capitare alle mie figlie. Io ho reagito con determinazione”, il commento dell’attrice.
A cura di Redazione Roma
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Ha molestato verbalmente e fisicamente l'attrice Alessandra Monti e per questo è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere dai giudici della prima sezione penale del tribunale di Roma. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, il responsabile, un chirurgo di 66 anni, è accusato di violenza sessuale. Per lui il pm titolare delle indagini aveva chiesto sei anni di reclusione. Il medico ha sempre dichiarato di essere innocente.

I fatti: il racconto dell'attrice Alessandra Monti

Questi i fatti contestati: a gennaio 2018 l'attrice è andata dal medico per alcune ferite riportate in seguito a una caduta mentre era in barca. Il dottore le ha fissato una visita proctologica per il 29 gennaio, ma durante il controllo l'uomo le avrebbe rivolto frasi ammiccanti e l'avrebbe palpeggiata. La paziente è tornata a casa scioccata e ha inviato un messaggio al medico: "Non mi è piaciuto come si è comportato oggi, non sono una poco di buono". "Mi scusi e mi spiace, non lo penso assolutamente buona serata", la risposta del medico. Alessandra Monti ha presentato una denuncia nei confronti del dottore e questo è stato il suo commento dopo la pronuncia dei giudici: "È la fine di un incubo. Mai avrei immaginato di trovarmi in una situazione così difficili. Sono stata male per anni. E tutte le volte in cui ripenso a quanto mi è successo, il timore è che un giorno possa capitare alle mie figlie. Io ho reagito con determinazione. Loro avrebbero avuto la stessa forza? Il mio consiglio, soprattutto in un momento come questo dove tutti i giorni accade un femminicidio, è che bisogna sempre denunciare. Sapere che le proprie parole sono state credute, è la strada migliore per curare le ferite di una violenza. Restituisce l’onore".

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