L’assessore D’Amato dice di non sapere che fine ha fatto il vaccino Novavax
Mentre la regione Lazio è destinata a tornare in zona bianca a partire dal prossimo mese di marzo, l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato dice di non aver ricevuto più notizie sul vaccino Novavax, la cui somministrazione nella regione era prevista a partire dal 15 febbraio. Per accelerare il passaggio della regione Lazio dalla zona gialla a quella bianca e ridurre ulteriormente i contagi l'assessore, nel corso di un'intervista rilasciata per Il Messaggero, conferma che "la strada è sempre quella della vaccinazione". Per fare in modo che tutte e tutti possano completare il proprio ciclo vaccinale nel minor tempo possibile, ha presentato il nuovo servizio a partire: "Permetteremo ai cittadini, che vogliono vaccinarsi, di presentarsi agli hub nel pomeriggio senza prenotazione."
Vaccino Novavax: "È diventato un giallo"
A mancare, però, è il vaccino Novavax. Nella regione Lazio, dove erano stati organizzati già 15 hub dedicati esclusivamente alla somministrazione di questa nuova tipologia di vaccino realizzata con subunità di proteine ricombinanti, le somministrazioni del Novavax sarebbero dovute partire martedì 15 febbraio. "È diventato un giallo, si sono perse le tracce – spiega D'Amato nel corso della stessa intervista – Prima ci dicevano che ci sarebbe stato consegnato a febbraio, poi a marzo, ora non ci comunicano più neppure i tempi…" E a proposito degli hub che erano già stati allestiti dice: "Ora sono “dormienti”, fermi, ma li attiverò con i primi scarichi".
L'appello ai no vax
Il vaccino Novavax è così atteso perché, proprio grazie alla sua composizione che si distingue da tutte le altre tipologie somministrate fino ad ora, può far cambiare idea alle persone no vax che, nella regione Lazio, sono ancora 250mila, soprattutto nella fascia di età fra i 40 e i 49 anni. È a loro che si rivolge direttamente D'Amato: "Non vi sentite invincibili. Perché ci si contagia con facilità e se ci sono patologie pregresse si rischia la vita – dice prima di citare i dati – Il 70 per cento delle persone intubate in terapia intensiva è No vax, ma abbiamo avuto decessi anche in gente giovane, ventenni e trentenni." Il vaccino è importante per accelerare il percorso e fare in modo che possa continuare la discesa della curva dei contagi.
Regione Lazio: da zona gialla a bianca nel mese di marzo
Il Lazio, che adesso è una delle regioni italiane che si trovano ancora in zona gialla, secondo lo studio dell'andamento dei contagi, inoltre, potrebbe vedere il numero di pazienti positivi al Covid-19 costantemente in riduzione.
Come ha, infatti, dichiarato nel corso dell'intervista, già i dati attuali sono molto diversi rispetto a qualche settimana, grazie ad un'inversione di tendenza nella curva dei contagi di coronavirus: "Nel giro di un paio di settimane avremo una riduzione sostanziale dei contagi – ha dichiarato nel corso dell'intervista – poi sarà la volta di una minore pressione sugli ospedali e, solo dopo purtroppo, un calo di pazienti che muoiono nelle terapie intensive." Poi, parlando del mese prossimo, ha specificato: "A marzo registreremo numeri nella norma anche sull’incidenza. In ogni caso, non siamo destinati a tornare in zona arancione, come paventa qualcuno."
Stop all'obbligo di mascherine all'aperto
A differenza di quanto annunciato dal governo, che rende non obbligatorie la mascherina all'aperto dall'11 febbraio, l'assessore D'Amato aveva previsto questa ipotesi per la prossima primavera. Nel corso dell'intervista, a questo proposito, ha dichiarato: "Credo che per molti anni continueremo a portare con noi una mascherina in tasca e in borsa e la indosseremo ogni qualvolta c’è un assembramento. Allo stesso modo, come credo che il sistema dei colori non è più aderente alla condizione attuale, considero necessario mantenere le restrizioni della zona rossa."