L’assessora Funari: “Emergenza freddo: non apriremo le metro ma tensostrutture riscaldate”
Questa notte il primo senza tetto è morto di freddo per le strade della capitale, a poche decine di metri dalla Stazione Termini. Una sconfitta per tutti, a cominciare dalle istituzioni, come sa benissimo Barbara Funari, l'assessora alle Politiche Sociali della giunta Gualtieri, ruolo che è arrivata a ricoprire dopo una lunga storia nella Comunità di Sant'Egidio e dopo aver ricoperto il ruolo di coordinatrice romana di Demos. Inutile dire, guardando la sua biografia e la sua militanza, che la tutela dei senza fissa dimora e dei più fragili è radicata nel suo Dna.
"Ho trovato oggi altri venti posti in una struttura del dipartimento a Portuense che a brevissimo aprirà". Funari ci racconta la corsa, per l'ennesimo anno, a mettere in sicurezza tutti coloro che vivono per strada: "Stiamo facendo una ricognizione con il patrimonio per trovare altre strutture immediatamente attrezzabili". Ma una cosa è stare fuori, un'altra dentro il palazzo. Così da subito dopo l'insediamento Funari ha cominciato a capire come rispondere alla cosiddetta emergenza freddo, che poi emergenza non è visto che ogni anno l'inverno, più o meno puntuale, arriva.
"Purtroppo non ci si era organizzati per affrontare l'inverno in modo adeguato ed accogliere chi vive in strada. In virtù del piano freddo ereditato dalla precedente amministrazione il 1 dicembre sono stati aperti sono stati aperti 75 nuovi posti letto, mentre tutti i fondi a disposizione che abbiamo trovato li abbiamo distribuiti ai municipi. Si tratta di circa 40.000 euro a municipio per coordinare un intervento di tutela dei senza fissa dimora, per garantire sistemazioni dignitose e centri d'accoglienza diffusi". Una modalità quella della stretta relazione con il livello di governo municipale che vuole superare l'emergenza freddo, ma diventare strutturale, magari facendo diventare i centri notturni in punti di riferimento per percorsi di fuoriuscita dall'invisibilità.
Funari è convinta che piuttosto che aprire sottopassaggi e stazioni delle metropolitana, sia più utile allestire delle tensostrutture riscaldate in luoghi strategici e con all'interno alcuni servizi. Si ma quando? "Mi auguro al più presto nei prossimi giorni, stiamo lavorando più in fretta possibile con dei sopralluoghi tecnici a superare gli scogli amministrativi".
L'assessora è al lavoro anche per far fronte all'accoglienza sul tema casa. Perché oltre a chi non un tetto sopra la testa già adesso, c'è chi rischia di perderlo nelle prossime settimane con la fine del blocco degli sfratti. Ieri una mozione approvata in aula Giulio Cesare impegna il sindaco Gualtieri e la giunta a dialogare con il prefetto Piantedosi affinché non si intervenga con la forza pubblica, in assenza di soluzioni per le fragilità sociali.
"Ho molto apprezzato il contenuto della mozione – spiega Funari – Qua non passa giorno che riceviamo una segnalazione per una persona o una famiglia in grave difficoltà al termine di uno sfratto, abbiamo bisogno di tempo e di confronto tra le istituzioni per programmare soluzioni". "Graduare gli sfratti è fondamentale prima di tutto per garantire quelle fragilità prese in carico dai servizi sociali", aggiunge.
Senza casa ed emergenza abitativa: la strada per passare dall'emergenza a politiche strutturali e programmate è ancora lunga. Speriamo che questa volta si cambi sul serio.