“Lasciò morire il marito malato di tumore curandolo con le erbe”: a processo la moglie
Curò il marito malato di tumore ai polmoni con infusi di erbe e prodotti oppiacei derivati dalla cannabis: così Gabriela Blazewicz, negandogli la chemioterapia e somministrandogli semplici erbe e integratori come curcuma, semi di lino e melatonina, secondo l'accusa avrebbe intenzionalmente provocato la morte del suo compagno.
Un'ipotesi, quella della Procura, ormai confermata da ben quattro periti, tra medici legali e tossicologi. Per questo la 61enne di origini polacche, residente a Terracina, si trova adesso a processo davanti alla Corte d'Assise di Latina: la donna è imputata per omicidio doloso e maltrattamenti nei confronti del marito Bruno Vaccarini, morto nel 2019 a 60 anni.
La 61enne di Terracina, secondo quanto ricostruito, avrebbe negato al coniuge le cure necessarie per il suo tumore ai polmoni e per quello alla prostata, somministrandogli inoltre infusi di erboristeria e prodotti oppiacei e derivati dalla cannabis.
Ma non solo. La 61enne avrebbe addirittura nascosto al marito la gravità delle sue condizioni di salute, non facendolo sottoporre ad alcun accertamento medico e curandolo con prodotti inefficaci.
A scoprire quanto stava accadendo erano stati i tre figli del primo matrimonio dell'uomo, che una volta realizzata la gravità del suo quadro clinico lo avevano immediatamente portato all'Istituto Tumori del Regina Elena di Roma. Troppo tardi, ormai: Vaccarini era ormai in fin di vita, divorato dal cancro che si era fatto strada nel suo corpo.