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Lascia la figlia di 2 anni in auto per provare un abito: hostess assolta dall’accusa di abbandono

È terminata con un’assoluzione perché “il fatto non sussiste” il processo a carico di una hostess accusata di abbandono di minore, per aver lasciato la figlia di due anni dormire in auto in via Cola di Rienzo mentre provava un abito da lavoro in un negozio. A chiamare le forze dell’ordine alcuni passanti convinti che la bambina fosse stata dimenticata dai genitori.
A cura di Redazione Roma
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Una hostess di Alitalia lascia la figlioletta di due anni che dorme in macchina nella centralissima via Cola di Rienzo a Roma, e per questo viene denunciata dopo che attorno all'auto posteggiata di fronte a un negozio di vestiti si era creato un capannello di passanti preoccupati per la piccola che dal canto suo continuava a dormire beatamente. Accusata di abbandono di minore, è stata definitivamente assolta dal Tribunale di Roma. Per il giudice monocratico Marco Marocchi "il fatto non sussiste", e la Procura ha scelto di non presentare ricorso.

La vicenda giudiziaria – che risale al settembre del 2016 – è ricostruita oggi sulle pagine della cronaca romana del Corriere della Sera. La donna si era fermata con l'auto fuori un negozio di vestiti dove doveva ritirare un abito da lavoro. Dieci minuti e quando torna all'auto trova le forze dell'ordine che la interrogano sul perché avesse lasciato la bambina all'interno mentre dormiva.

I passanti hanno chiamato le forze dell'ordine

Un comportamento forse non da lodare o esemplare, ma che per giudice non costituisce reato: la mamma aveva preferito lasciare dormire la figlia mentre provava l'abito tenendo la vettura sotto occhio parcheggiata proprio fuori il negozio. Infatti quando si crea un capannello di passanti indignati convinti che la bambina fosse stata dimenticata in auto, subito accorre a vedere cosa stesse accadendo, ma non riesce a convincere i presenti a non chiamare le forze dell'ordine. Una vicenda giudiziaria andata avanti per ben cinque anni, un lungo incubo per la mamma accusata con la sua condotta di aver messo in pericolo la sua bambina.

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