L’As Roma interrompa gli scavi per lo stadio di Pietralata, ordina il giudice: cosa succede adesso
La settima sezione del tribunale civile civile ha ordinato a Roma Capitale di interrompere "la turbativa possessoria" nei confronti degli abitanti di via degli Aromi a Pietralata e ha intimato al Campidoglio "di astenersi dall'accedere e/o dal far accedere alcuno negli immobili oggetto del ricorso". Tradotto: dovranno essere interrotti, fino a data da destinarsi, gli scavi archeologici preliminari, necessari per la presentazione del progetto definitivo dello stadio della Roma.
Nuovo stadio della Roma, fermi gli scavi in via degli Aromi
La porzione di via degli Aromi non solo fa parte del progetto, ma ospiterebbe una parte del vero e proprio corpo di fabbrica del nuovo stadio della Roma. Per avere il via libera della Soprintendenza statale, come abbiamo più volte raccontato, l'As Roma deve realizzare sondaggi archeologici per verificare cosa nasconde il sottosuolo. Un passaggio necessario per la presentazione del progetto definitivo. Eventuali ritrovamenti archeologici di pregio, infatti, potrebbero determinare una modifica sostanziale del posizionamento del nuovo impianto sportivo.
Questi sondaggi sono cominciati, con un blitz effettuato ad aprile, anche nella zona di via degli Aromi. Rispondendo al ricorso dei cittadini e dei comitati, i giudici sembrano però aver riconosciuto che per il momento il Campidoglio non può procedere ad operazioni su quei terreni.
La decisione dei giudici: stop agli scavi per lo stadio di Pietralata
Secondo il Comitato ‘Si al parco, Sì all'ospedale, No allo stadio', "l'ordinanza riconosce il possesso legittimo delle aree in capo ai ricorrenti, andando a chiudere in maniera definitiva quella falsa narrazione attuata dal sindaco Gualtieri e dall’assessore Maurizio Veloccia che, in maniera superficiale e propagandistica, parlavano di "occupanti o detentori abusivi di aree di proprietà pubblica"".
Continua la nota: "Mettiamo quindi la parola fine a mesi di illazioni e di bullismo istituzionale praticato da chi dovrebbe difendere i propri cittadini da azioni di “molestia e turbativa” e, al contempo, confutiamo le farneticazioni del Sindaco e dell’Assessore in merito alla fantomatica presentazione di un progetto definitivo da qui a pochi mesi, quando già da documenti in nostro possesso il termine inizialmente pensato era proprio il mese di maggio 2024".
Nella sentenza pubblicata ieri i giudici non solo riconoscono le ragioni dei ricorrenti, ma obbligano Roma Capitale al pagamento di 2.500 euro.
Stadio a Pietralata, cosa succede adesso
Insomma, ricapitolando: il progetto definitivo dello stadio della Roma non potrà essere presentato se non dopo la conclusione degli scavi archeologici previsti e concordati con la Soprintendenza statale. Scavi che, almeno per quanto riguarda la zona di via degli Aromi, sono attualmente fermi e bloccati dai giudici. A questo punto sembra improbabile che il lavoro di analisi del sottosuolo possa essere completato entro l'estate, come auspicato dal sindaco Gualtieri e dall'assessore all'Urbanistica Veloccia.
Senza contare che, come ricordato più volte, nessuno è a conoscenza di ciò che nasconde il terreno di Pietralata. Se gli archeologi scoprissero reperti importanti di epoca romana, i tempi potrebbero ulteriormente allungarsi, come sembra stia succedendo in un altro cantiere romano, quello del sottopasso di piazza Pia.
La nota del Comune di Roma
"Si conferma il diritto e l’intenzione dell’Amministrazione Capitolina di definire il procedimento teso al recupero del possesso delle aree detenute dai ricorrenti, già avviato negli scorsi mesi nella forma di intimazione e messa in mora al rilascio volontario delle stesse, che potrà concludersi con l’emissione di un provvedimento di acquisizione forzosa dell’area – ha dichiarato in una nota l’assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale -. Si precisa, inoltre, che le attività di sondaggi da parte della A.S. Roma sono attualmente in corso e proseguono senza interruzione in altre aree che non sono interessate dai provvedimenti in questione".