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L’appello dei genitori dei figli morti: “Abbandonati dallo Stato, abbiamo bisogno di aiuto”

Nella Facoltà di Medicina e psicologia de La Sapienza l’associazione Save The Parents ha organizzato un incontro sul lutto per la perdita di un figlio, l’approccio terapeutico e la necessità di una tutela sociale.
A cura di Alessia Rabbai
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Mamme di figli morti all'incontro di Save the Parents
Mamme di figli morti all'incontro di Save the Parents

"Noi che abbiamo perso i figli, abbiamo bisogno che lo Stato ci aiuti economicamente, emotivamente e psicologicamente, riconoscendo le nostre fragilità, ci sentiamo abbandonati". È l'appello dei genitori che hanno perso un figlio, scomparso prematuramente per malattia, incidenti stradali o sul lavoro, suicidio. Sono mamme e papà che chiedono di essere supportati, per andare avanti nonostante il dramma che sono costretti a sopportare. Nessun genitore per natura dovrebbe sopravvivere a un figlio o ad una figlia e quando ciò accade, spesso si trovano da soli ‘a dover raccogliere i pezzi del proprio cuore' e ad andare avanti, perché la vita non si ferma. C'è da prendersi cura del resto della famiglia, degli altri figli se ci sono, e andare al lavoro. Circondati dall'affetto e dalle attenzioni di parenti e amici, questi genitori però spesso vengono lasciati soli dalle istiutuzioni.

A Roma, nella Facoltà di Medicina e Psicologia dell'Università La Sapienza, si è svolto un incontro sul lutto per la perdita di un figlio, l'approccio terapeutico e la necessità di una tutela sociale. All'incontro era presente anche il deputato Pd Andrea Romano, anche lui ha perso un figlio: "La politica deve occuparsi di questa fragilità, che è una debolezza vera con implicazioni anche di carattere sociale e che deve essere riconosciuta".

"Abbiamo bisogno di supporto economico ed emotivo"

La presidente dell'associazione Save the Parents Olimpia Riccardi ha spiegato che servono degli interventi su più fronti: "Abbiamo bisogno di essere recuperati moralmente, psicologicamente ed emotivamente. Manca un supporto economico ed emotivo, che ci possono dare i terapeuti, manca il supporto alle forze dell'ordine, ai medici che a volte non sanno nemmeno come comunicare una notizia o la danno in maniera drammatica. È importante avere un supporto cognitivo". Carlotta Mattiello, la mamma di Vittorio Andrei in arte Cranio Randagio, ha raccontato l'esperienza che ha dovuto affrontare: "Mi sono ritrovata sola con tre figli, perché mio marito è morto anni fa, poi è morta mia madre e poi ancora mio figlio – ha detto – Ho dovuto comunque lavorare, pensare a tutto, pagare le terapie per sostenermi, ho sentito la mancanza di un aiuto da parte dello Stato".

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