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L’appello: “Aiutatemi a trovare la mia cagnolina Estella”. E torna la psicosi del ‘furgone bianco’

L’appello della proprietaria: “Ha solo tre mesi è piccola e indifesa. Lei ama stare nel suo giardino e mordere i suoi giocattoli. Vi prego aiutatemi”. E tornano gli avvistamenti della ‘banda del furgone bianco’.
A cura di Enrico Tata
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Estella è un cucciolo di cane corso, rubato da qualcuno nel pomeriggio di domenica 20 agosto. Questo l'appello pubblicato su Facebook dalla sua padrona: "Offro 500 euro se mi riportare la mia bambina-zona Roma Dragona, sono disposta a pagare qualunque somma per riaverla. Ha solo tre mesi è piccola e indifesa. Lei ama stare nel suo giardino e mordere i suoi giocattoli. Vi prego aiutatemi". La cagnolina non è stata ancora ritrovata.

La proprietaria ha poi raccontato a la Repubblica: "Il cane non si è potuto allontanare. Mia figlia ci tiene tantissimo. Abitiamo al primo piano di un appartamento con cortile esterno ed è ben recintato. La piccola aveva acqua, cibo e una ampia zona d’ombra. Qualcuno di proposito ha scavalcato le recinzione per rubarla. Temo che si tratti dello stesso mezzo che aveva seminato il panico tra i proprietari di cani l'inverno scorso".

Insomma, di nuovo la ‘banda del furgone bianco'. Lo scorso inverno nella zona di Ostia e Acilia sono state molte le segnalazioni di presunti avvistamenti di un camioncino bianco che si aggirava per le case con giardino con l'obiettivo di rubare i cani. Una notizia che, in realtà, non è mai stata verificata del tutto. Molti cani, tuttavia, sono scomparsi, e l'ipotesi della ‘banda del furgone' non è certo da scartare.

Anche l'Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, aveva sollevato dubbi sulla veridicità degli avvistamenti, ma certamente aveva messo in guardia i padroni dei cani in merito a possibili furti: "In attesa d’inquadrare meglio il fenomeno, certo è che i rapimenti di cani possono avvenire ed è per questo che invitiamo i proprietari dei cani ad adottare le necessarie precauzioni anzitutto monitorando costantemente i propri animali domestici".

Il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto, aveva dichiarato: "È questo l’unico modo per contrastare questo genere di reato che, al di là della loro perseguibilità penale, è ignobile e spregevole poiché colpisce esseri indifesi e i sentimenti migliori dei loro umani. I moventi dei malviventi sono presto detti: vi può essere la volontà di chiedere un riscatto, il commercio abusivo di cani di razza, da caccia o da tartufo, l’utilizzo per i combattimenti, lo sfruttamento per l’accattonaggio".

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