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L’alleanza dei sindaci della provincia contro Gualtieri: “Non siamo la pattumiera di Roma”

Otto sindaci contro il termovalorizzatore di Gualtieri: “Vogliamo un confronto Campidoglio e la regione. Servono certezze ai cittadini”.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dalla pagina Facebook "Associazione Salute Ambiente Albano - Cancelliera".
Foto dalla pagina Facebook "Associazione Salute Ambiente Albano – Cancelliera".

Sicuri e irremovibili: così appaiono i sindaci dei comuni che si trovano vicino al territorio che si sono riuniti, lo scorso 31 agosto, per affrontare il problema della discarica di Roncigliano e la costruzione del termovalorizzatore. L'incontro, avvenuto nell'aula consiliare dedicata a Sandro Pertini del Comune di Ardea, è stato indetto dallo stesso sindaco del comune del litorale romano, Maurizio Cremonini e ha visto la partecipazione dei sindaci dei comuni dei Castelli Romani come Albano, Marino, Nemi, Genzano, Lanuvio, Castel Gandolfo, Ariccia. Unico assente il sindaco di Pomezia, sfiduciato qualche giorno fa.

"La provincia non deve essere la pattumiera del comune di Roma – ha spiegato Cremonini intervistato da Fanpage.it – La capitale deve fare un mea culpa e capire che il problema è all'interno della sua città".

L'incontro con i sindaci

La decisione di aprire un tavolo con tutti i sindaci della zona interessata è nata dalla richiesta di alcune associazioni: "I cittadini ci hanno chiesto consapevolezza: c'è una popolazione intera che va tutelata, sia nella zona di Albano, ma anche in quella di Ardea, visto che a separarci c'è soltanto la via Ardeatina – ha spiegato il sindaco – C'è una forzatura da parte del comune di Roma che, tramite ordinanze, decide per l'apertura e la riapertura della discarica, ormai al suo completamento".

I sindaci dei comuni più vicini al luogo scelto per il termovalorizzatore, Santa Palomba, si sono attivati per portare avanti insieme questa battaglia comune: "L'incontro è nato dalla volontà di trovare, tutti insieme, una soluzione per contrastare questo sovranismo da parte del comune di Roma nell'imporci la riapertura della discarica e la probabile apertura del termovalorizzatore sempre lì vicino, a poche centinaia di metri – continua Cremonini – Il parere a riguardo è stato unanime: non possiamo essere la pattumiera della capitale. Ma siamo altrettanto consapevoli che una soluzione vada trovata sul collocamento dei rifiuti: per farlo, però, il comune di Roma e la regione Lazio devono iniziare a consultarsi anche con noi, aprendo un tavolo di trattative con tutti i comuni della provincia".

La richiesta di un incontro con Gualtieri e regione

Fino ad oggi non ci sono stati incontri fra il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che è anche commissario straordinario per i rifiuti e i sindaci: "Nonostante le richieste da parte nostra e di associazioni dei cittadini non abbiamo ricevuto risposte – continua il sindaco di Ardea – Il luogo scelto, pur trovandosi all'interno della capitale, si trova all'estremo confine con i nostri comuni, dove a breve verrà costruito un housing sociale con migliaia di appartamenti. Non siamo contrari al termovalorizzatore per natura, ma vogliamo certezze e garanzie sulla sicurezza". E ha azzardato: "Se siamo così certi della sicurezza dell'opera, facciamo come Copenaghen, che ha inserito il suo termovalorizzatore al centro della città: potremmo costruirlo su via dei Fori Imperiali".

Le richieste dei sindaci

Il sindaco Roberto Gualtieri, da parte sua, a margine della riunione del piano organizzativo per il Giubileo, ha ribadito la volontà di attivare il termovalorizzatore, tutto o in parte, entro il 2025. I tempi sono stretti, ma per non strumentalizzare la campagna elettorale ormai imminente, le operazioni riprenderanno a fine settembre: "Nel frattempo continueremo a darci comunque da fare e a chiedere incontri per proporre le nostre idee".

Qualora dovesse arrivare una risposta positiva per l'incontro, i sindaci hanno già pronte le prime tre richieste: "La prima, quella più importante, è che il termovalorizzatore risponda a tutti i canoni di sicurezza relativi all'inquinamento soprattutto nei confronti dell'essere umano – ha iniziato a spiegare Cremonini – Per farlo, vogliamo richiedere la consulenza di tecnici e esperti nel settore, come ingegneri ambientali, in grado di garantire ai cittadini che questa struttura non causerà loro danni e malattie. Questo passaggio sarà necessario a prescindere dal territorio scelto per il termovalorizzatore".

In secondo luogo verrà richiesto lo spostamento dell'impianto stesso: "Si tratta di un territorio che è stato già molto sfruttato, sia sotto l'aspetto dovuto all'inquinamento di molte industrie del territorio, ma soprattutto per la presenza della discarica del comune di Roma ormai da decine e decine di anni: chiederemo di posizionare il termovalorizzatore in un'altra area, con una densità abitativa meno importante".

Roma e il problema con la raccolta differenziata

Il terzo punto, infine, riguarda la richiesta di un mea culpa da parte del comune di Roma: "La capitale deve impegnarsi a fare una differenziata seria, perché è fra i peggiori comuni capoluogo d'Europa per la differenziata. Lo notiamo anche noi comuni presi d'assalto dai romani che qui hanno le seconde case. Nel periodo estivo subiamo notevoli difficoltà nell'attuare la differenziata, lo dimostrano le percentuali che cambiano in base al periodo dell'anno: in estate i dati evidenziano sempre peggioramenti, rispetto all'inverno". E arriva la considerazione: "I romani non fanno, o non sanno fare, la raccolta differenziata: il problema dei rifiuti è all'interno della città".

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