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L’allarme del procuratore Lo Voi: “A Roma l’enorme domanda di stupefacenti fa aumentare le mafie”

Il procuratore della Repubblica di Roma Francesco Lo Voi, durante l’audizione di ieri davanti alla Commissione parlamentare antimafia, ha parlato anche della grave questione del riciclaggio e ha denunciato la mancanza di 22 dei 90 magistrati previsti.
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La preoccupante quantità di droga che gira per le strade di Roma, l’emergere e il prosperare di mafie diverse, la subdola questione del riciclaggio di denaro e la pesante carenza di magistrati. Questi alcuni tra i principali temi affrontati dal procuratore della Repubblica di Roma Francesco Lo Voi nel corso dell’audizione di ieri davanti alla Commissione parlamentare antimafia.

Lo Voi si è insediato a Roma meno di due anni fa: l'ex capo della procura di Palermo, tra gli altri incarichi, ha fatto parte della Direzione distrettuale antimafia fin dalle origini, lavorando fianco a fianco con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e si è occupato di numerosi processi di mafia, come quello sulla strage di Capaci, su Leoluca Bagarella e su Giovanni Brusca.

Traffico di stupefacenti e nuove mafie

“A Roma il traffico di stupefacenti è quasi fuori controllo perché la domanda, a qualsiasi livello, è enorme”, la premessa del procuratore. Si tratta di uno dei settori più proficui per la malavita e garantisce ingenti entrate a numerose associazioni criminali.

Una delle peculiarità del territorio laziale e romano, che lo distingue da altre realtà come quella palermitana, che Lo Voi conosce approfonditamente, è legata proprio alla struttura di queste organizzazioni: mentre a Palermo la situazione era allarmante ma definita, con Cosa Nostra che occupava l’80% delle indagini, a Roma la situazione non è così chiara.

Al contrario, nella Capitale ci sono numerose organizzazioni mafiose che difficilmente rientrano sotto uno stesso ombrello: componenti legate a Cosa Nostra o discendenti da ‘Ndragheta e Camorra, o ancora nuovi gruppi nati sul territorio ma connessi in qualche modo alle mafie tradizionali. Non mancano nemmeno le emergenti “mafie non di origine nazionale”, come quella nigeriana e la sempre più preoccupante mafia sudamericana. Ma non solo: “Ci sono anche gruppi paramafiosi come i georgiani ed altri, e questo perché Roma ha un territorio molto vasto ed offre una disponibilità di denaro che fa gola”.

“Riciclaggio: non solo lavaggio ma reinvestimento”

La questione del traffico e commercio di droga necessariamente si affianca a quella del riciclaggio di denaro, definita “un’emergenza” da Lo Voi nel corso dell’audizione: “Il riciclaggio di denaro nel territorio laziale e in particolare romano sta trovando uno sviluppo multiforme ed estremamente pericoloso, perché non è solo ripulitura dei capitali illeciti ma reinvestimento”.

In questo modo “la criminalità organizzata si inserisce nei settori economici legali, primo tra tutti quello della ristorazione, con disponibilità di denaro ben superiore a quella degli operatori ordinari. Tutto ciò inevitabilmente determina l'alterazione del mercato e della concorrenza”.

L’allarme di Lo Voi: “Mancano i magistrati”

“L’organico della Procura di Roma vive una situazione deficitaria. Anziché avere i 90 sostituti previsti dalla pianta organica, ne mancano di fatto ben 22”, la denuncia di Lo Voi. Di fatto si segnala una carenza di personale pari a quasi il 25%, di fronte a un carico di lavoro che – come precedentemente sottolineato – continua ad aumentare con ritmi vertiginosi.

Le difficoltà d’organico non fanno che ostacolare il lavoro stesso della Procura: “Ho dovuto coinvolgere in alcune attività anche i componenti della direzione distrettuale antimafia, altrimenti non riuscivamo a coprire le udienze”, denuncia il procuratore.

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