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Ladro ucciso su via Cassia, parla la badante: “Io minacciata, volevano il codice della cassaforte”

Parla la badante sorpresa in casa dalla banda di ladri. Intanto la guardia giurata ha dichiarato di aver agito per legittima difesa. È caccia agli altri componenti della banda.
A cura di Redazione Roma
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Ha sessantuno anni la donna di nazionalità ucraina che è l'unica testimone oculare della rapina finita con la morte del 24enne Antonio Ciurciumel, deceduto dopo alcune ore di agonia in ospedale. Oggi le sue parole sono riportate dal Corriere della Sera. "Volevano sapere il codice di apertura della cassaforte. Ma io nemmeno ero al corrente che ce ne fosse una in casa. Non è nemmeno casa mia", racconta ancora sotto choc. E i ladri cercavano proprio la cassaforte in via Cassia 1004,  sperando che all'interno ci fossero soldi e gioielli. Ma quando hanno fatto irruzione, alle 19.00 di giovedì pomeriggio, in casa hanno trovato solo la badante. La donna, in cerca di un nuovo impiego, era ospite dell'appartamento del proprietario.

Si è trovato così suo malgrado a vivere un incubo. È lei la donna che l'ex vigilante ha soccorso arma in pugno facendo scappare la banda e aprendo poi il fuoco. "Non mi sono accorta di nulla fino a quando me li sono ritrovati davanti all’improvviso. Io stavo in camera da letto, loro sono entrati in casa dopo aver forzato la portafinestra sul balcone", sono le sue parole riportate sulle pagine della cronaca romana del quotidiano.

I ladri però si innervosiscono. Vogliono il codice, ha paura che possano farle del male, gli intimano di dire loro come aprire la cassaforte e la tengono immobilizzata ma lei non ha idea di cosa dirgli, il codice non lo sconosce. Sono in quattro e decidono di passare alle maniere forti. Armati di piccone colpiscono il muro per portarsi via tutta la cassaforte. È quasi ora di cena, le case sono piene dei loro abitanti che capiscono che qualcosa non va. Antonio Micarelli prende la pistola e va a vedere. Il resto è la cronaca drammatica che abbiamo letto in questi giorni.

La guardia giurata ha spiegato di aver agito per legittima difesa, di essersi trovato minacciato dai rapinatori in fuga nel cortile dell'abitazione, che uno di loro ha anche tentato di investirlo. Ecco le parole dei suoi legali Pietro Pomanti e Valerio Orlandi, che hanno riportato le dichiarazioni del loro assistito: "Ha dichiarato di aver agito in stato di legittima difesa ed ha spiegato all'autorità giudiziaria la dinamica del fatto. È profondamente addolorato del decesso del sig. Ciurciumel. Attendiamo l'interrogatorio ed i risultati degli accertamenti. Micarelli si è messo immediatamente a totale disposizione della autorità giudiziaria".

Intanto la Procura di Roma ha aperto un'indagine per omicidio. Un atto dovuto, certo, ma rimane tutto da dimostrare che Micarelli fosse davvero in pericolo, avendo esploso almeno dieci colpi alcuni in aria, ma altri mirando ad altezza d'uomo ferendo a morte il 24enne di nazionalità romena Antonio Ciurciume. Intanto gli inquirenti sono a lavoro anche per individuare gli altri membri della banda riusciti a fuggire. 

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