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Ladro ucciso su via Cassia: arrestati due complici di Ciurciumel

Arrestati tra lunedì e martedì. La svolta quando uno dei due si reca in caserma per un esame del dna e viene arrestato, non sapendo di essere ricercato. È caccia al quarto uomo della banda.
A cura di Redazione Roma
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A sinistra Anton Ciurciumel
A sinistra Anton Ciurciumel

Sono stati fermati e arrestati negli scorsi giorni due dei presunti complici di Antonio Ciurciumel, il 24enne ucciso durante un tentativo di rapina. Il giovane di nazionalità romena si era introdotto in un'abitazione in un comprensorio di via Cassia per ripulire l'appartamento di un professionista. All'interno la banda trova però una signora, di professione badante ospite dell'uomo, e alla fine sono costretti a una fuga precipitosa. A intercettarli però è un vicino di casa, la guardia giurata Antonio Micarelli, che preme il grilletto esplodendo dieci colpi di pistola, uno dei quali colpisce alla testa il giovane in fuga.

Dei complici di Ciurciumel non c'era più notizia, fino a lunedì mattina quando uno dei due si reca nella caserma dei carabinieri di Trionfale per sottoporsi a un esame del Dna (non è chiaro con riferimento a quale procedimento), non sa di essere ricercato e viene immediatamente arrestato. Si tratta di un 30enne italiano. Il secondo complice, un 29enne italo serbo, è stato invece arrestato ieri. All'appello manca ancora un uomo, che è riuscito a scappare alla cattura. Le indagini sono partite dalle telecamere di sicurezza, che hanno immortalato la fuga dei dei tre a bordo di un'auto utilitaria guidata da un complice. Il 24enne freddato mentre scappava non era riuscito a raggiungere l'auto, e per questo si era diretto verso il muro di cinta tentando di scavalcarlo per saltare nel cortile di un comprensorio adiacente.

Ciurciumel lascia una compagna e un figlio piccolo. I genitori avevano fatto appello proprio ai complici a consegnarsi per spiegare la dinamica di quanto accaduto. Così invece non è stato e i presunti complici che ora dovranno affrontare l'udienza di convalida davanti al gip. La speranza è che i complici possano contribuire a fare luce sulla dinamica della morte del 24enne. Al momento Antonio Micarelli, il 56enne che ha premuto il grilletto sparando contro i ladri in fuga, ha ribadito la sua versione dei fatti: è stata legittima difesa, ha dichiarato nel corso degli interrogatori. Un video che mostra l'uomo sparare ad altezza d'uomo però dimostrerebbe il contrario.

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