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Ladri entrano in casa e rubano la chihuahua Stella, la padrona: “Aiutatemi a ritrovarla”

È solo l’ultimo caso di furto di cani registrato nella Capitale. L’episodio è avvenuto ieri, quando dei malintenzionati sono entrati in un terrazzo di Torrino Mezzocammino a Roma, scappando con la chihuahua. Preoccupa la sempre maggiore diffusione del fenomeno: secondo le ultime stime, avviene un furto ogni sette giorni.
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Immagine di repertorio
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Continua ad allungarsi la scia dei furti di cani nella Capitale e dintorni. L’ultimo caso risale a ieri, domenica 2 luglio: nel quartiere di Torrino Mezzocammino un esemplare di chihuahua femmina è stato rubato da casa della proprietaria, che ha lanciato un appello disperato sui social.“Buonasera, sono entrati nella mia proprietà, nel terrazzo mentre ero in casa e mi hanno rubato questo chihuahua femmina di nome Stella, vi prego se qualcuno la vede di contattarmi subito, vi ringrazio”, è il messaggio pubblicato ieri da Ilaria Mattiacci su un gruppo di quartiere di Torrino Mezzocammino.

Raddoppiano i furti di cani a Roma nel 2023

Purtroppo quello che vede coinvolte la chihuahua Stella e la sua padrona non è affatto un caso isolato. Secondo le stime basate sulle denunce pervenute ai carabinieri forestali e alle asl veterinarie, a inizio 2023 i furti degli amici a quattro zampe a Roma sono addirittura raddoppiati rispetto a cinque anni fa: uno ogni sette giorni. Un caso a settimana. Tra le razze canine più ricercate, si prediligono quelle di piccola taglia: maltesi, barboncini, pinscher. O chihuahua, considerati i più piccoli cani di razza esistenti al mondo, come nell’ultimo episodio denunciato a Torrino Mezzocammino.Il prezzo di questi minuscoli esemplari rientra nella categoria medio-alta: difficile, in caso di acquisto, trovarli a meno di 800 euro, ma il costo può arrivare a sfiorare anche i 4mila euro.

Cani rubati e rivenduti sul mercato nero

Da recenti indagini dei carabinieri forestali era emerso come gran parte di questi furti di cani fosse finalizzata alla rivendita sul mercato nero, soprattutto nel caso di esemplari di razza. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, i sospetti si concentrano anche sull’eventuale complicità dei veterinari, che potrebbero essere coinvolti nell’illecita sostituzione (o direttamente rimozione) dei microchip degli animali, così da rendere più difficile il loro ritrovamento e poter procedere con la vendita, generalmente online.

"Lazio seconda regione italiana per randagismo"

“Nonostante l'obbligo di legge, oggi troppi cani non sono tutelati. Il fenomeno preoccupa, perché il Lazio è la seconda regione, dopo la Campania, a soffrire di randagismo, abbandoni, rinunce di proprietà”, è lo stesso Enpa di Roma a sottolineare sulla sua pagina Facebook l’importanza del chip, nonché la sua obbligatorietà. L’identificazione tramite microchip e l’iscrizione all’anagrafe canina – passaggi previsti dalla legge – potrebbero infatti rappresentare, se non la definitiva soluzione, almeno un argine al sempre più diffuso fenomeno di furto e rapimento di cani. Si consiglia inoltre, in caso di scomparsa, di denunciare tempestivamente l’accaduto a carabinieri, polizia o polizia municipale.

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