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Ladispoli, badante viene licenziato e brucia la casa dell’anziana malata che accudiva

Momenti di paura a Ladispoli in provincia di Roma, dove un trentatreenne ha tentato di incendiare l’abitazione dell’anziana malata che accudiva perché i famigliari lo avevano licenziato. Ha appiccato il fuoco nel bagno e ha cercato di scappare, ma i carabinieri allertati dai vicini lo hanno arrestato.
A cura di Alessia Rabbai
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Ha tentato di bruciare la casa dell'anziana malata che accudiva, perché i famigliari lo avevano licenziato. I fatti risalgono al tardo pomeriggio di ieri, martedì 9 marzo e sono accaduti in un abitazione in via Palermo a Ladispoli, sul litorale della provincia a Nord di Roma. I carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno arrestato un uomo di trentatré anni, di origini brasiliane, con le accuse di tentato omicidio e danneggiamento aggravato e lo hanno portato nel carcere di Rebibbia a Roma, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Secondo le informazioni apprese era poco prima delle 18.30, quando è arrivata la chiamata dei residenti che segnalavano un uomo che stava lanciando oggetti dal balcone di un'abitazione contro le auto parcheggiate nella strada sottostante. I militari sono intervenuti sul luogo della segnalazione e lo hanno bloccato, mentre stava uscendo dal palazzo cercando di scappare, facendo perdere le proprie tracce.

Salvata l'anziana malata e sua figlia

All'interno dell'abitazione dove risiede la donna anziana e malata di cui lui si occupava, il badante aveva dato fuoco al bagno. In breve tempo le fiamme si sono propagate nell'appartamento, mettendo in pericolo la donna. I carabinieri sono intervenuti all'interno della casa, portando in salvo la donna che non era in grado di spostarsi autonomamente, mettendola in sicurezza fuori dall'abitazione insieme alla figlia sessantaduenne e hanno cercato di estinguere il rogo in attesa dell'arrivo dei vigili del fuoco, giunti poco dopo, scongiurando così che le fiamme si propagassero e causassero esiti ben più drammatici. Secondo quanto ricostruito dai militari, il motivo che avrebbe portato il trentatrenne a compiere quel gesto è stato il suo licenziamento, che l'uomo non ha accettato e ha pensato bene di fargliela pagare. Fortunatamente entrambe le donne da quanto si apprende stanno bene e non sono rimaste ferite. L'appartamento non ha subito danni strutturali e dopo il grande spavento sono potute rientrare in casa.

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