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La VII sezione di Regina Coeli: si alzano le voci per chiudere il reparto dove si vive in modo disumano

Bagni senza porte, letti senza cuscini e lenzuola, mancanza di acqua calda, e stanze sovraffollate: la VII sezione del carcere di Regina Coeli, luogo di ingresso, transito, isolamento sanitario, è uno dei reparti peggiori del penitenziario.
A cura di Natascia Grbic
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Sono tre i detenuti che si sono tolti la vita nell'ultimo anno nel carcere romano di Regina Coeli. Solo due nelle ultime dodici ore. Tutti e tre si sono uccisi all'interno della VII sezione, da diverso tempo al centro delle polemiche per le condizioni di vita disumane che i detenuti vivono al suo interno. Una sezione tristemente conosciuta per la sua durezza, il sovraffollamento e la carenza di servizi essenziali, che oggi si chiede di chiudere.

"Bagni senza porte e notti all'addiaccio: così è la VII Sezione"

A sollevare per primo il problema, già diverso tempo fa, era stato il Garante dei detenuti Stefano Anastasia, che l'aveva descritta come "nello stesso tempo una sezione di ingresso, di transito, disciplinare, di isolamento sanitario e chi più ne ha più ne metta. Per una ragione o per l’altra, quasi tutti i detenuti sono incompatibili con quasi tutti gli altri, e quindi sono costretti in cella tutto il giorno, salvo quell’oretta che riescono ad andare a turno in un cubicolo scoperto che chiamano aria, manco fossero al 41bis". Anastasia ha parlato di un luogo dove vi erano stanze completamente prive di "suppellettili, con una branda ancora parzialmente carbonizzata da un precedente incendio, la finestra che è stata forzata per poterla aprire, il bagno senza porta e così via. Solo ieri mattina, e solo sul lato destro della sezione, è partito il riscaldamento, dopo settimane di freddo che non può essere temperato neanche dall’acqua calda, che nelle stanze non c’è. Ci sono le coperte, certo, ma non sempre le consegne sono tempestive e più di un detenuto mi ha riferito di aver passato almeno una notte all’addiaccio, senza coperta, spesso senza lenzuola e senza cuscino. In settima sezione finanche il tavolo e le sedie sono un miraggio: i detenuti siedono e mangiano per terra o sul letto. Quelli più fortunati, che hanno avuto delle celle con armadietti in dotazione, li rimuovono e li mettono a terra, per sedersi, mangiare o giocare a carta con i coinquilini".

Una situazione, quella descritta dal Garante, con persone costrette a vivere in condizioni non compatibili con la dignità umana. Il carcere romano di Regina Coeli poi, è uno dei più sovraffollati d'Italia, con il 184% di detenuti in più rispetto alla capienza. Il fatto che due detenuti si siano suicidati nelle ultime dodici ore, ha riacceso il faro sulle condizioni dei penitenziari, negli ultimi mesi al centro di rivolte da parte dei detenuti che chiedono condizioni di vita migliori, oltre a maggiori diritti.

"Chiudere la VII sezione"

Nelle ultime ore, sono tantissime le voci di chi chiede che la settima sezione sia chiusa. "In attesa che il Governo finalmente faccia qualcosa contro il sovraffollamento, che è certamente concausa di questa terribile sequenza di suicidi (oggi a Regina Coeli ci sono 1168 detenuti per 626 posti regolamentari effettivamente disponibili) – hanno dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia, e la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone – torniamo a chiedere la chiusura della VII sezione e la riorganizzazione a Regina Coeli di una sezione di accoglienza degna di questo nome, cui dare spazi e personale qualificato per la prevenzione del rischio suicidario".

Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra, lo ha definito un "reparto disumano che deve essere immediatamente chiuso, così come chiediamo da tempo. È inaccettabile che si continui a ignorare l'urgenza di un intervento drastico e risolutivo". Marco Grimaldi, di Alleanza Verdi Sinistra, ha dichiarato senza mezzi termini la VII sezione "illegale. Oggi ospita 1068 detenuti e la nostra legge dice che i posti consentiti sono 626″. La deputata del Partito democratico, Michela De Biasi, ha dichiarato che presenterà un'interrogazione parlamentare. "Ho potuto appurarlo con i miei occhi, le condizioni di detenzione in questa sezione sono disumane. Torniamo a chiedere l'immediata chiusura del reparto". La coordinatrice della segreteria nazionale del Pd Marta Bonafoni, ha spiegato di ritenere "necessario procedere con la chiusura della sezione e la riorganizzazione di un reparto di accoglienza. A questo punto, ritengo doverosa un'audizione della direttrice della Casa circondariale Regina Coeli e del provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria".

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