La vera storia del sangue di maiale sulla statua della Madonna di Trevignano
Il sangue sulla statuetta della Madonna di Trevignano Romano non è stato sottoposto ad alcun nuovo accertamento, dopo quello fatto nel 2016 e i cui risultati non sono mai stati divulgati. È quanto appreso da Fanpage.it rispetto alla notizia emesa nelle scorse ore sul fatto che dai primi risultati di presunti recenti esami sarebbe emerso che il sangue potrebbe essere di maiale. Il Racis – Raggruppamento carabinieri Investigazioni Scientifiche – ha infatti confermato di non aver svolto nuovi prelievi sulla statuetta della Madonna di Trevignano. Rispetto agli accertementi scientifici per ora non ci sono novità o verifiche in corso di cui si attendono gli esiti.
Madonna di Trevignano che piange sangue: gli esami nel 2016
Gli unici esami svolti sul sangue della Madonna di Trevignano Romano risalgono al 2016. A Maria Giuseppa Scarpulla, meglio conosciuta come Gisella Cardia e suo marito è stato chiesto di poter prelevare il loro Dna e quello presente sulla statuetta e loro hanno acconsentito. I risultati sono stati poi depositati alla Curia ma, almeno da quanto sappiamo, mai resi noti. La statuetta è poi tornata a casa della coppia e non è più stata prelevata, salvo che per essere portata alcune volte sul luogo delle presunte apparizioni. Al tempo il vescovo della Diocesi di Civita Castellana all'interno della quale ricade il Comune sulle rive del Lago di Bracciano era Romano Rossi.
Le presunte apparizioni durante le quali Gisella dice di vedere la Madonna sarebbero inziate ad aprile 2016 e da allora si ripetono il 3 di ogni mese. Ad oggi la statuetta della Madonna avrebbe pianto in tutto tre volte. Rossi ha poi passato il testimone all'attuale vescovo Marco Salvi, il quale di recente ha annunciato l'apertura di una commissione diocesana e che la chiesa indagherà sul fenomeno. Il fatto che non siano state diffuse prove certe sulla natura del sangue presente sulla statuetta della Madonna non ha però impedito a migliaia di fedeli provenienti da ogni parte d'Italia e anche internazionali di raggiungere il luogo delle presunte apparizioni a Trevignano Romano. Di contro la comunità locale sembra non apprezzare il clamore di questa vicenda.
La posizione del vescovo e dell'amministrazione comunale
La posizione della Chiesa è cauta, ma di fatto al momento non vieta ai cristiani di raggiungere il posto e di pregare il santo rosario. Lo stesso monsignor Salvi nelle dichiarazioni rilasciate all'Adnkronos ha detto: "Il mio sostegno è sempre stato per il rosario non per le apparizioni, sulle quali nessuno mai si è pronunciato". Sul fenomeno l'amministrazione comunale non si sbilancia: "La chiesa prenda in mano la situazione per fare chiarezza, Trevignano Romano non cerca alcuna notorietà, ha già i suoi turisti – ha commentato la sindaca Claudia Maciucchi, precisando però che – il terreno dove avvengono le presunte apparizioni e dove si riuniscono migliaia di persone è ad alto vincolo, poiché inserito nell’Ente Parco di Bracciano e Martignano, un luogo definito ‘Zona A di parco' a tutela integrale e agricola, con il divieto assoluto di edificabilità e addirittura di calpestio per mezzi non legati all’agricoltura".