La truffa da 300mila euro che ha rovinato il rapporto tra Gianna Orrù e la figlia Valeria Marini

Si sono incontrate, a sorpresa, negli studi di Domenica In, ma madre e figlia non si parlano da mesi. E la causa del rapporto rovinato tra Valeria Marini e Gianna Orrù è dovuto in parte alla truffa da 300mila euro di cui è rimasta vittima la mamma della popolare soubrette. Mara Venier ha provato far parlare le due donna, ma senza riuscirci. "Se ho sbagliato, ti chiedo scusa. Non me ne sono resa conto. Per te, ci sono e ci sarò sempre", ha detto Valeria Marini. "Le cose private non vengono messe in piazza, le ha sbandierate ovunque", ha risposto la madre.
"La truffa l'ha distrutta e isolata"
Parte del problema di relazione tra le due donne sarebbe imputabile alla truffa da 350mila euro ai danni di Gianna Orrù. La donna ha perso i soldi investendo in bitcoin su suggerimento di un produttore cinematografico. "Non parlo con lei da settembre: non l’ho neanche vista a Natale. La truffa che ha subìto, l’ha distrutta e isolata. Ho accettato “Ne vedremo delle belle” proprio per tamponare quel pensiero fisso e ritrovare il sorriso", aveva raccontato Marini nel corso di un'intervista a Vanity Fair.
La testimonianza di Valeria Marini
Nel corso del processo Marini aveva testimoniato: "Questa persona ha distrutto mia madre, che essendo una donna d’onore si vergognava di essere stata raggirata al punto di rifiutarsi persino di aprirmi la porta di casa". E ancora: "All’inizio non sapevo cosa avesse, ma la vedevo sempre giù di morale e infatti ho subito pensato che avesse qualche problema di salute. Poi mi ha raccontato, ma nutriva la speranza che il suo denaro le fosse restituito soprattutto per una questione d’onore. Le ho dato casa mia perché non poteva nemmeno pagare l’affitto", ha raccontato ancora Marini.
Gianna Orrù e la truffa da 300mila euro
La showgirl ha conosciuto il produttore/truffatore perché gli aveva offerto una parte in un cortometraggio che sarebbe dovuto uscire nel 2016. Successivamente la madre lo ha contattato perché sosteneva che il lavoro "non fosse venuto bene e aveva chiesto alcune modifiche in fase di montaggio". A quel punto l'uomo si è presentato come esperto operatore di trading online e ha convinto la signora Orrù a investire. Quando la donna ha visto che l'ingente somma non restituiva i guadagni sperati, ha chiesto invano la restituzione dei soldi. Era in realtà una truffa, realizzata, secondo gli investigatori, "simulando di essere un investitore autorizzato in contatto con un sedicente amministratore di una società cinese finanche a stipulare contratti di investimento".