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La testimonianza della figlia di Diabolik: “Lui non ha mai parlato male dei Senese”

“I Senese avevano un affetto profondo nei confronti di mio padre e mio padre non ha mai parlato male di loro, aveva affetto nei confronti di tutti”. Così Giorgia Piscitelli, la figlia di Diabolik, al processo sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli.
A cura di Enrico Tata
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"Quel giorno non mi trovavo a Roma, ero partita da due giorni ed ero fuori in vacanza. Sono arrivata di sera a Roma al parco. Ho visto mio padre sulla barella, mentre lo portavano via. In quelle ore avevo il telefono spento. L'ho acceso e ricordo che ricevetti tantissime chiamate e messaggi, tanti cuori. Non ricordo chi precisamente mi ha detto, non avrei mai pensato a una cosa simile, che mio padre fosse stato assassinato. Sono corsa subito al parco". Così Giorgia Pisicitelli, la figlia di Fabrizio ‘Diabolik' ricorda la giornata del 7 agosto del 2019, il giorno in cui l'ex capo ultras della Lazio fu ucciso a sangue freddo mentre era seduto su una panchina al Parco degli Acquedotti. 

Per il suo omicidio è indagato l'argentino Raul Esteban Calderon. L'accusa è di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. Giorgia Piscitelli ha risposto alle domande del pubblico ministero Rita Ceraso e ha ricostruito i rapporti della famiglia con i personaggi che compaiono nelle indagini sulla morte del padre. Una delle ipotesi degli inquirenti è che il mandante dell'omicidio Piscitelli sia Michele Senese detto ‘o Pazzo, attualmente in carcere, membro della camorra, capo dell'omonimo clan e uno dei boss più pericolosi di Roma.

La figlia di Diabolik, però, non ha detto alcuna parola contro la famiglia Senese. Anzi. I rapporti con i Senese? "Io e mia madre non sentivamo la famiglia Senese frequentemente, ma la conoscevamo. Mio padre ovviamente li conosceva".

"Dopo la morte di mio padre – ha aggiunto Giorgia Piscitelli – andammo a casa loro, a casa di Vincenzo Senese (figlio di Michele Senese ndr.). "Io e mia madre andammo per una questione di condoglianze. Lui piangeva".

"Ma perché andaste voi a casa loro?", ha incalzato la pm. "Era una vita che non li vedevo. Andammo perché era una questione di condoglianze. Loro conoscevano papà, mio padre quando era piccolo era lì di zona. Andammo anche perché uno dei figli fu testimone di nozze di mia madre e mio padre. Noi andammo solo per le condoglianze e loro avevano un affetto profondo nei confronti di mio padre". Poi Giorgia Piscitelli ha aggiunto: "Mio padre non ha mai parlato male di loro, aveva affetto nei confronti di tutti".

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