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La strada è invasa dai rifiuti, costretta a chiudere la libreria dei bimbi al Pigneto

Intervistata da Il Corriere della Sera, una delle due socie della libreria ‘Il giardino incartato’ al Pigneto ha raccontato l’odissea quotidiana che devono vivere a causa dell’accumulo di immondizia sulla strada. Miasmi insopportabili che non consentono di lavorare con serenità e ospitare i bimbi che vogliono scegliere un libro.
A cura di Natascia Grbic
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L'immondizia continua a invadere le strade di Roma, con tonnellate di rifiuti riverse sull'asfalto e miasmi insopportabili che ammorbano i residenti e quei pochi turisti che hanno deciso di visitare la capitale. Una situazione non solo incresciosa, ma pericolosa per la salute. Numerose proteste stanno avendo luogo in tutta la città, e non si contano più i cittadini esasperati dalla situazione. Dopo la notizia dell'asilo impossibilitato a far giocare i bimbi all'aperto per la strada invasa dai rifiuti, adesso un altro episodio che riguarda sempre i più piccoli: la libreria ‘Il giardino incartato' che si trova in via del Pigneto, ha deciso di chiudere. Il motivo? L'aria irrespirabile causata dall'accumulo di settimane di rifiuti sul marciapiede impedisce alle titolari di lavorare serenamente. Non possono garantire infatti ai propri clienti – molti piccoli, dato che si tratta di una libreria per bambini – un ambiente salubre e sereno.

Chiude la libreria per bimbi: "Odore nauseante"

La vicenda è riportata da Il Corriere della Sera, che ha intervistato Barbara Ferraro, una delle due socie insieme a Cecilia Mancini della libreria ‘Il giardino incartato'. "Non me la sento di tenere aperto in queste condizioni di disagio assoluto, io per prima ho mal di testa e nausea persistenti – le parole di Ferraro – Non posso lasciare acceso il condizionatore perché l’aria esterna ha un odore nauseante, ma se apro la porta entrano nugoli di mosconi". La libraia ha poi spiegato che fino al ponte del 29 giugno lei e la sua socia si erano occupate di pulire la strada. La situazione però, è diventata poi insostenibile, con i rifiuti che si sono moltiplicati. "Per noi è un grave danno d'immagine che viola il diritto d’impresa, oltre a mandare in fumo i sacrifici e i costi che abbiamo dovuto affrontare. Stiamo valutando di denunciare il Comune per danni".

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