La storia infinita dell’ex Penicillina dove non cambia mai niente: nuova occupazione, nuovo sgombero
L'enorme e pericoloso relitto industriale dell'ex Fabbrica di Penicillina lungo via Tiburtina continua a essere abbandonato. Dopo lo sgombero dell'enorme slum che si era sviluppato all'interno, dopo il grande incendio del settembre del 2021 quando bruciarono tonnellate di rifiuti tossici, nulla è ancora cambiato. Così succede che l'area continua a essere ciclicamente occupata e sgomberata, come accaduto questa mattina quando un ampio schieramento di forze dell'ordine si è presentato identificando quindici persone. Una storia che potrebbe andare avanti all'infinito, o almeno finché ci saranno uomini e donne senza casa in cerca di un rifugio e finché l'area sarà abbandonata, rappresentando un pericolo per la sicurezza e la salute di tutta la cittadinanza.
Questa mattina ad assistere alle operazioni di sgombero vi erano gli attivisti dell'associazione Nonna Roma, che in un comunicato punta il dito contro l'operato del Prefetto Matteo Piantedosi: nelle ultime settimane era iniziato un intervento di censimento delle persone che si trovavano all'interno, cercando soluzioni alternative con la presa in carico di tutte le persone presenti. Un lavoro che invece lo sgombero di questa mattina ordinato dalla Prefettura avrebbe totalmente vanificato.
"Sono presenti in questo edificio fatiscente centinaia di invisibili, costretti a vivere tra infestazioni di topi, blatte, rifiuti tossici ed amianto. Uomini e donne che hanno ripopolato l’ex Fabbrica dopo essere stati sgomberati dai piccoli accampamenti informali del territorio ed essere stati abbandonati per strada, senza soluzioni alternative. – si legge in una nota di Nonna Roma – Da alcune settimane, come Nonna Roma, avevamo iniziato una collaborazione con alcune associazioni e con la Sala Operativa Sociale in supporto delle persone presenti nella Penicillina, puntando alla presa in carico di tutti gli occupanti. Lo sgombero di oggi blocca questo importante lavoro, avendo come unica conseguenza quella di acuire la condizione di disagio sociale di queste persone. Per questo riteniamo necessario che la Giunta Capitolina ponga fine all’incontrollato potere prefettizio in materia di sgomberi".