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La storia di “Tradimento e perdono”, la canzone di Venditti per Agostino Di Bartolomei

Il capitano della Roma Agostino “Ago” Di Bartolomei è omaggiato da Antonello Venditti nella sua canzone “Tradimento e perdono”. Il brano racconta il dolore per la scelta del campione di togliersi la vita il 30 maggio 1994, ricordando anche le figure di Luigi Tenco e Marco Pantani. Una riflessione sulla solitudine e la sofferenza che accompagna successo, vittorie e sconfitte.
A cura di Tommaso Franchi
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"Tradimento e perdono" è uno dei brani più famosi di Antonello Venditti, contenuto nell'album "Dalla pelle al cuore" e pubblicato dal cantautore nel 2007. La canzone rappresenta un omaggio ad Agostino Di Bartolomei, capitano del secondo scudetto romanista, che si è tolto la vita con un colpo di pistola al cuore il 30 maggio del 1994. Nel testo si percepisce tutta la sofferenza di Venditti, che tra le parole spiega come la persona di successo non necessariamente sia capace di sconfiggere la solitudine, nonostante il fatto di essere circondato da amici e parenti. Il cantautore analizza il percorso che ha determinato il gesto di Di Bartolomei, mandando una preghiera al cielo: "Ricordati di me, mio capitano. Cancella la pistola dalla mano". In questo modo Venditti vuole sottolineare quanto gli manchi il calciatore della sua squadra del cuore, dicendo che lui aveva bisogno di più amore rispetto a un uomo comune, sottolineando la forza di un sorriso nei momenti di difficoltà e il bisogno di una parola di conforto nel momento del bisogno: "Se ci fosse più amore per un campione oggi saresti qui". Il brano è stato scritto scritto il 30 maggio del 2007, lo stesso giorno in cui 12 anni prima Agostino si tolse la vita.

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"Tradimento e perdono" parla anche di Luigi Tenco e di Marco Pantani

La canzone non è solo un omaggio al grande campione, ma anche l'occasione di omaggiare altre due grandi figure del passato, accomunate dallo stesso destino di Di Bartolomei. Venditti ricorda sia Luigi Tenco che Marco Pantani. "Mi ricorda Luigi pieno di amici e poi lasciato lì" Tenco si tolse la vita nel 1967 durante il Festival di Sanremo, lasciando una lettera sul comodino della sua stanza con scritto: "Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi". Il cantautore ha preso ispirazione da queste parole per parlare della solitudine che ha portato alla morte di Tenco, proprio come accaduto a Pantani, ricordato con il verso: "Mi ricordi di Marco e di un albergo nudo e lasciato lì".

Il testo di Tradimento e Perdono di Antonello Venditti

Dal profondo del tempo come un rimpianto
ora rinasci tu
quel sorriso sgomento anche se hai vinto
non mi tormenta più
mi ricorda Luigi pieno di amici
solo e lasciato lì
se ci fosse attenzione per il campione oggi sarebbe qui
se ci fosse più amore per il campione oggi saresti qui
mi ricordi di Marco e di un albergo
nudo e lasciato lì
era San Valentino l'ultimo arrivo
e l'hai tagliato tu
questo mondo coglione piange il campione
quando non serve più
ci vorrebbe attenzione verso l'errore oggi saresti qui
se ci fosse più amore per il campione oggi saresti qui
ricordati di me mio capitano
cancella la pistola dalla mano
tradimento e perdono fanno nascere un uomo
ora rinasci tu
quel sorriso sgomento anche se hai vinto
non mi tormenta più
ricordati di me mio capitano
cancella la pistola dalla mano
tradimento e perdono fanno nascere un uomo
ora rinasci tu
quel sorriso sgomento anche se hai vinto
non mi tormenta più

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