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La storia di Jacopo, bagnino eroe, salva un 18enne dalle onde ma per lo sforzo finisce in ospedale

Ha ventisei anni Jacopo e fa il bagnino a Tarquinia. Alcuni giorni fa ha salvato un 18enne dalle onde del mare per essere poi ricoverato per lo sforzo: “Mi hanno detto che il giovane che a fatica ho tirato fuori dall’acqua giocava a calcio mentre io venivo portato via con l’ambulanza ma non mi interessa”.
A cura di Redazione Roma
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È il pomeriggio dello scorso mercoledì, le onde sono alte e il vento batte la costa del litorale romano. Siamo a Tarquinia a nord della capitale stabilimento balneare Er Corsaro un gruppo di ragazzi, appena finito l'ultimo giorno di scuola, decide per un tuffo in mare nonostante la bandiera rossa segnalasse il pericolo e il divieto di balneazione. Qualcosa però non va per il verso giusto e uno dei giovani della comitiva, un ragazzo di 18 anni, non riesce a tornare verso riva e chiede aiuto. Jacopo Vandini, bagnino dello stabilimento, si tuffa in mare e con non poca fatica riesce a riportare il giovane in balia delle onde in spiaggia.

Il 26enne però è stato costretto a ricorrere alle cure mediche, venendo ricoverato all'ospedale San Paolo di Civitavecchia. “Si erano create delle buche di qualche metro anche poco distante dal bagnasciuga – racconta il bagnino a un quotidiano locale – e il giovane era in difficoltà: non ce la faceva più a nuotare e non toccava. L’ho preso, l’ho trascinato, ma nonostante abbia fatto nuoto per anni, ero stremato, anche perché lui non collaborava. Ho provato diverse soluzioni, alla fine ho tentato il tutto per tutto: sono andato sott’acqua e l’ho spinto sulla sabbia. È andata bene, altrimenti non so come sarebbe finita”.

Ma per lo sforzo una volta tornato a riva è stato necessario l'arrivo di un'ambulanza proprio per il bagnino civitavecchiese, che per fortuna sta bene: “In quei momenti non è stato facile e la paura c’è stata. Ieri sono stato a mare e ancora fatico, nonostante una vita vissuta in piscina e in mare. Torno a lavorare, ma vediamo come va". Poi un'unica nota stonata: "Mi hanno detto che il giovane che a fatica ho tirato fuori dall’acqua giocava a calcio mentre io venivo portato via con l’ambulanza ma non mi interessa". Quello che conta dice il bagnino è fare il proprio lavoro al meglio e con coscienza: "A quell’età i ragazzi si sentono onnipotenti, ma bisogna educarli. Bisogna fargli capire che quando c’è bandiera rossa non si può fare il bagno perché si rischia la propria vita e si mette a repentaglio quella di coloro che sono deputati a intervenire»".

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