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La storia di Gianni, l’autista Atac gentlemen: riaccompagna tre turiste spaesate in hotel

Atac racconta la storia di Gianni, l’autista gentlemen in servizio dal 1988, che ha riaccompagnato in hotel tre turiste sarde spaesate in visita a Roma. “Guidare è la mia vita e cerco di fare al meglio il mio lavoro”.
A cura di Alessia Rabbai
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Un autista Atac ha riaccompagnato tre passeggere in hotel con la propria auto. Spaesate, in una città che non conoscevano, le donne provenienti dalla Sardegna, si sono trovate sole al capolinea dei bus e hanno chiesto al conducente del mezzo come avrebbero potuto raggiungere da lì la struttura nella quale alloggiavano, in visita nella Capitale. L'episodio, che ha raccontato Atac, è accaduto una domenica sera d'ottobre in città, protegonista Gianni, in servizio su un mezzo della linea 881. Al momento del casuale incontro era circa l'una e le donne si trovavano in strada: erano uscite, avevano perso l'orientamento e non sapevano bene dove andare né come tornare in hotel. Avrebbero potuto prendere un taxi, certo, ma l'autista, gentlemen d'altri tempi, vedendole preoccupate, le ha tranquillizzate offrendosi volontario per accompagnarle personalmente in albergo a fine servizio.  L’autista con modi garbati e il volto affidabile da padre di famiglia si è proposto con gentilezza e ha conquistato la loro fiducia.

"Guidare è la mia vita e cerco di fare al meglio il mio lavoro"

Terminato il turno e lasciato l'autobus nel deposito, Gianni è andato a prendere la macchina e ha fatto salire le tre donne a bordo. Gli hanno dato l'indirizzo dell'hotel e lui, che dato il suo lavoro conosce bene le strade di Roma, ha fatto una deviazione al percorso che solitamente compie per tornare a casa, per raggiungere la struttura e portarle a destinazione. Una volta rientrate in hotel le tre donne non si sono dimenticate del loro cavaliere in divisa e hanno deciso di scrivere ad Atac, l'azienda che gestisce il servizio di trasporto in città, per ringraziarlo pubblicamente. "È stata una persona gentilissima e molto disponibile – racconta Matilde – non credo che altri avrebbero avuto tale accortezza nei riguardi di tre sconosciute". Gianni, che è in servizio come autista Atac dal 1988, ha spiegato di aver agito in questo modo perché "mi sono immedesimato in loro, ho una moglie e due figlie, non avrei potuto lasciarle da sole in una città sconosciuta – e ha spiegato di essere orgoglioso di fare questo mestiere – guidare è la mia vita e cerco di fare al meglio il mio lavoro".

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